19/06/2016

Eutanasia, è ufficiale: il Canada sceglie la cultura della morte

Il Canada apre definitivamente le porte all’eutanasia.

Dopo l’approvazione della Camera nelle settimane scorse, ora anche il Senato, con 44 voti favorevoli e 28 contrari, ha approvato il Bill C-14, ovvero la legge sul fine vita. Ora manca solo la firma (scontata) del Capo dello Stato, che in Canada è la regina d’Inghilterra, rappresentata però dal Governatore Centrale (il Paese appartiene al Commonwealth).

Fortemente voluta dal governo liberale di Justin Trudeau (ma votata pure da alcuni parlamentari conservatori) e richiesta da una pronuncia della Corte Suprema lo scorso anno (la stessa Corte che in pratica, tra le altre cose, ha legittimato la zoofilia), la nuova norma segna un passo ulteriore vero la cultura della morte e prevede la possibilità tanto dell’eutanasia quanto del suicidio assistito. A nulla sono valse le proteste della società civile.

Il leader dell’associazione pro-life Euthanasia Prevention CoalitionAlex Schadenberg, si è detto molto preoccupato e ha definito “orribile” il Bill C-14. Infatti, come del resto già accade in altri Paesi del mondo (vedere Belgio ed Olanda), una volta aperta la falla nella diga l’inondazione prima o poi arriverà. E infatti, come nota Schadenberg, nonostante le rassicurazioni, la legge non offre alcuna garanzia, ad esempio, a quanti sono depressi, malati mentali o incapaci di intendere e di volere: possono essere eliminati senza alcun problema, senza nemmeno una previa consultazione dello psichiatra. coscienza e eutanasia

Nel testo si afferma poi che l’applicazione dell’eutanasia o del suicidio assistito sarà possibile solo nel caso in cui la morte sia “ragionevolmente prevedibile”. Ma questa è un’espressione assolutamente fumosa, passibile di svariate interpretazioni, diverse a seconda dei medici che hanno in cura il paziente. L’unica previsione certa è che i malati verranno uccisi a grandi numeri, nell’impunità più totale. E non è un caso che sia stato bocciato un emendamento che proibiva agli eredi del paziente di partecipare all’eutanasia o al suicidio assistito. Come si fa a non sospettare che quanti premano per eliminare il proprio caro familiare non lo facciano per motivazioni ben più venali rispetto sentimento di presunta pietà sempre addotto in questi casi dolorosi?

Insomma, un vero pasticcio. I politici hanno scelto di mettere la legge positiva (in questo caso i diktat della Corte Suprema) al di sopra della legge naturale. Hanno preferito la morte alla vita; l’egoismo all’amore disinteressato. Come sempre accade, prima o dopo, i canadesi ne pagheranno le conseguenze.

Redazione

Fonte: LifeSiteNews


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