06/07/2016

Eutanasia – In Canada si deve ammazzare negli hospice

Appena varata la legalizzazione dell’eutanasia, in Quebec il ministro della Sanità del Quebec ha ordinato ai reparti degli ospedali in cui si praticano le cure palliative di somministrare altresì l’eutanasia.

Purtroppo, abbiamo un’altra dimostrazione del fatto che la cultura della morte dilaga e dove essa avanza contamina e distrugge tutto ciò che tocca.

La ricerca e il progresso nel campo delle cure palliative è la risposta giusta e umana per adempiere al dovere di consentire alle persone gravemente malate di affrontare le loro sofferenze e , nel caso estremo, la morte, con la dignità che da più parti si invoca.

Morire con dignità, infatti, è auspicabile. Come è auspicabile il soffrire con dignità, quando tocca soffrire.

Purtroppo la cultura della morte si sta appropriando di questa espressione e il “morire con dignità” sta divenendo un “neolinguesco” sinonimo di “eutanasia”: per quanto è in nostro potere faremo il possibile per non adeguarci.

Quindi ben vengano le cure palliative: quelle vere, che accompagnano il malato, lo sostengono, lo aiutano, ma non lo ammazzano. Perché le vere cure palliative sono proprio il contrario della mentalità mortifera che promuove l’eutanasia.

Perciò era giusto e sacrosanto che gli ospedali del Quebec che fornivano il servizio di hospice (cioè le cure palliative) chiedessero ai pazienti che volevano l’eutanasia di cambiare reparto.

Il Global News, riporta che, invece, il ministro della “salute” (?) Gaétan Barrette  ha detto che un ospedale non può decidere quali reparti possono o non possono offrire l’eutanasia.
Ciò vuol dire che il Canada non è più un paese libero. Costringere gli operatori sanitari a commettere omicidio è tirannia  e nient’altro.

Redazione


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