25/10/2016

Eutanasia: l’attore Eduardo Verástegui scende in campo per la vita

L’8 novembre, oltre a votare per il prossimo presidente degli Stati Uniti, i cittadini del Colorado saranno chiamati a scegliere se introdurre o meno l’eutanasia.

Si tratta di dire sì o no alla cosiddetta “Proposta 106“, ovvero la legge che permette di ricorrere al suicidio assistito per porre fine alla propria vita.

A scendere in campo contro l’eutanasia c’è anche l’attore Eduardo Verástegui.

In un video recentemente pubblicato e diffuso, l’attore e produttore messicano ha messo in rilievo l’ipocrisia dei promotori della legge. Infatti hanno chiesto ai mass media di non utilizzare la parola “suicidio” quando si deve parlare della “Proposta 106”. Ma perché – si chiede provocatoriamente Verastégui – omettere questa parola dal momento che si tratta proprio di legalizzazione un suicidio provocato dal medico? Una denuncia alla manipolazione dell’informazione e all’uso della neolingua, di cui si servono sempre quanti appartengono alla “cultura della morte”...

Verástegui invita gli abitanti del Colorado ad informarsi e li avverte: se la legge verrà approvata, i medici potranno prescrivere la morte ai loro pazienti. Eppure, solitamente si va dal dottore per avere delle cure, non per farsi ammazzare. Dunque la “Proposta 106” è una vera pazzia. Oltretutto, sappiamo bene che, una volta aperta la falla nella diga, presto o tardi arriverà l’eutanasia di massa, come in Olanda.

In base alla norma, i medici potranno prescrivere un farmaco mortifero ai malati terminali, con una aspettativa di vita pari a sei mesi o meno e che siano comunque capaci di intendere e di volere. Il paziente poi si somministrerà da solo la “medicina” (sic!) con cui porre fine alla propria esistenza, senza che il dottore sia presente in quel momento fatale. Per questo si parla di suicidio assistito. Ma è evidentemente il medico a dare il permesso e a spingere il malato ad uccidersi. Gettando così nel cassonetto della spazzatura il Giuramento di Ippocrate: «Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio».

Redazione

Fonte: AciPrensa


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