E’ stato un successo inaspettato quello della prima “Marcia per la vita” svoltasi in Slovacchia domenica scorsa. Ben 80mila persone, una cifra su cui neppure i più ottimisti tra gli organizzatori avrebbero scommesso, hanno affollato le strade di Kosice. Secondo quanto riportato dal quotidiano in lingua inglese Sloivak spectator, per le strade hanno marciato anche cittadini provenienti da Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Per la prima volta in Slovacchia si è tenuta una manifestazione del genere a livello nazionale, grazie all’impegno profuso dalla Conferenza episcopale slovacca (Kbs) e al Forum zitova, un’associazione prolife.
Al cuore della Marcia la richiesta ai legislatori di tenere in considerazione la centralità della tutela della vita umana e della famiglia come unione tra un uomo e una donna. La Marcia è stata preceduta dalla Messa, celebrata da sedici vescovi, e da un messaggio di Papa Francesco: “Non lasciate che qualcuno vi fermi nella promozione della cultura della vita”, sono state le parole risuonate per voce del nunzio in Slovacchia, l’arcivescovo Mario Giordana.
Gli stessi vescovi polacchi avevano pubblicato una lettera, diffusa nelle parrocchie, in cui si metteva in guardia dal pericolo che leggi ingiuste a favore di aborto ed eutanasia possano essere approvate in Slovacchia.
Nello stesso fine settimana nella cpitale Bratislava hanno sfilato i mille partecipanti al “gay pride” slovacco. Anche per questo il Manifesto della Marcia conteneva un appello per il varo di leggi che non neghino la peculiarità di quel legame unico che è il matrimonio tra uomo e donna.
di Lorenzo Schoeplin
