09/09/2015

Fecondazione artificiale. Nasce nera. le due mamme protestano.

Ennesimo errore con la fecondazione artificiale.

Ma nessuno si sogna di mettere in dubbio la “bontà” di certe pratiche e le “buone intenzioni” dei soggetti che vi ricorrono.

Dal Corriere della sera apprendiamo che una coppia lesbica dell’Ohio aveva acquistato lo sperma di un caucasico, quindi bianco, e si è ritrovata ad avere una “figlia” nera...

La banca del seme cui le due donne erano ricorse, la Midwest Sperm Bank, ha commesso un errore, scambiando la fialetta 330 con la numero 380 (che conteneva il seme di un afroamericano).

La coppia lesbica ha chiesto un risarcimento di 50mila dollari. Tuttavia, l’avvocato della banca Bob Summers spiega che«non si può parlare di una nascita “illegale” in quanto la bambina è sana» e non sono dimostrati rischi di malattie congenite o ereditarie. E’ come dire che il capo d’abbigliamento ordinato è lo stesso, senza difetti, ma di un altro colore: dunque, pazienza!

Bisogna però dire che,a errore scoperto, la Midwest Sperm Bank porse le sue scuse e risarcì la coppia in modo parziale: la metà di quanto avevano speso per l’inseminazione artificiale. Ma evidentemente questo non è ritenuto sufficiente. Bludental

Jennifer Cramblett e Amanda Zinkon, infatti, hanno impiegato un anno a scegliere il donatore per poter diventare genitori e la scelta era caduta proprio su un uomo bianco, perché le due vivono in una cittadina poco tollerante con gli afroamericani. «Amiamo nostra figlia, non faremmo mai cambio con nessuno ma per noi è diventata una situazione di forte stress, e dolore», hanno riferito le due donne. D’altra parte, non hanno tutti i torti: il cliente ha sempre ragione, specie quando c’è un errore da parte di chi vende.

Jennifer Cramblett si è detta impreparata a crescere una bambina nera in una comunità e in una famiglia «inconsciamente insensibili» e incapaci di accettare una razza diversa. Jennifer ha raccontato che la sua famiglia è razzista e omofoba. La coppia teme che la piccola, quando andrà a scuola, sarà l’unica bambina non bianca e che questo possa portare a discriminazioni. Ma gli Usa, che sono faro di civiltà e democrazia nel mondo, hanno ancora un razzismo così diffuso pure nell’era Obama?

Il caso tornerà in tribunale a dicembre e la coppia punterà sulla negligenza da parte della banca del seme. Si tratta di una storia quasi comica, se non fosse tragica.

Peccato per le due lesbiche, perché se la bimba fosse stata “fallata”, ovvero malata, avrebbero potuto avere indietro almeno i quattrini. Invece niente. Il fatto che sia nera pare non sia un problema. Eppure le due “mamme” volevano una figlia bianca. E, coerentemente – lo ripetiamo – hanno ragione a pretendere che venga loro consegnato il prodotto così come l’hanno richiesto. Se i figli sono oggetto di acquisto, devono avere le caratteristiche volute dal committente. Il commercio funziona così.

Redazione

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