14/12/2015

Fecondazione artificiale – Stop finanziamenti pubblici in Polonia

Niente denaro pubblico per le tecniche di fecondazione artificiale.

Lo ha stabilito il nuovo Governo polacco, formatosi dopo la recente vittoria elettorale del partito conservatore Diritto e Giustizia (PiS).

La Polonia, quindi, come riporta LifeSiteNews, decide di chiudere il piano di finanziamento pubblico della fecondazione in vitro, una delle misure di punta del precedente governo liberale, annullando così un programma che per i prossimi tre anni avrebbe avuto un costo di circa 75 milioni di dollari.

“Il programma sarà realizzato fino alla metà del prossimo anno. Dopo questa data, non sarà più proseguito” ha detto il ministro della Sanità Konstanty Radziwill presentando le linee guida del suo ministero. La fecondazione artificiale, purtroppo, non sarà proibita, ma potrà essere utilizzata solo a spese degli interessati (e questa è già una buona notizia). Non saranno più tutti i cittadini polacchi a sostenere la manipolazione e l’uccisione di innumerevoli embrioni, ovvero di vite umane.

“È una buona notizia – ​​ha commentato Mariusz Dzierzawski della Poland’s Right to Life Foundation – ma è solo il primo passo. Dobbiamo lottare per rendere completamente illegale la fecondazione in vitro”. “Siamo contenti che il denaro dei contribuenti non verrà speso per questo – ha aggiunto – ma noi siamo del tutto contrari alla fecondazione artificiale. È contro la dignità umana, perché la maggior parte dei feti ottenuti da FIV vengono uccisi”. fecondazione-artificiale_Unghilterra_embrioni

John Smeaton, direttore generale della londinese Società per la Protezione dei bambini non nati (SPUC), ha plaudito alla mossa del governo polacco. “Accogliamo con favore la decisione del governo polacco perché è probabile che la fine del finanziamento statale limiterà notevolmente la pratica della fecondazione in vitro in Polonia e quindi salverà molte vite embrionali“, ha detto Smeaton in un comunicato stampa.

“Esprimiamo anche la nostra solidarietà a quei politici che votano per politiche volte a salvare la vita dei bambini non ancora nati. Il numero di bambini nati da fecondazione in vitro è di gran lunga minore rispetto al numero di embrioni uccisi nel processo”.

Il sito web di SPUC riporta che solo un tentativo di fecondazione artificiale su cinque ha successo e pure in questo caso tanti sono i casi di embrioni congelati e di aborti spontanei nel grembo materno a seguito dell’impianto.

Come rileva Smeaton, la fecondazione in vitro è intrinsecamente lesiva degli embrioni e delle donne. Oltre ad essere immorale, è molto meno efficace rispetto alle alternative etiche come la NaProTech, una procedura che monitora e risolve i problemi di fertilità naturale.

Il ministro della Sanità polacco ha dichiarato ai giornalisti che la procedura in vitro non è l’unico modo possibile per trattare la sterilità e che questo settore delle politiche sanitarie non deve essere necessariamente finanziato con fondi pubblici.

Nonostante le pressioni internazionali e grazie al nuovo governo, la Polonia, tutto sommato, resiste. E si tratta di uno Stato membro dell’Unione europea del XXI secolo.

Federico Catani

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