16/12/2016

Gaystapo a Malta: va in galera chi vuole aiutare i gay

La Gaystapo è arrivata anche a Malta.

Nel piccolo Paese in mezzo al Mediterraneo, dove il divorzio è stato legalizzato “solo” nel 2011, alcuni giorni fa il Parlamento (nella foto in alto) ha approvato una legge che prevede dure sanzioni sia per chi voglia aiutare persone con tendenze omosessuali ad uscire dalla loro condizione, sia per gli stessi omosessuali desiderosi di cambiare.

Si tratta dell’ennesimo esempio di libertà conculcata e di imposizione del totalitarismo LGBT. Anche in Italia c’è chi sta lavorando in tal senso, sull’esempio di quanto fatto dall’ormai dimissionario presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

La “Legge di affermazione dell’orientamento sessuale, dell’orientamento di genere e dell’espressione di genere” si basa sull’assunto (falso) che nessun tipo di orientamento o identità di genere è da considerare disordinato. Tutto è normale, tutto va bene, tutto è equiparabile. E quindi ne consegue che non può essere ammesso alcun tipo di trattamento psicoterapeutico correttivo.

Pertanto, tutti gli omosessuali che chiedano (liberamente, ovvio!) di usufruire delle cosiddette terapie riparative incorreranno in multe che possono oscillare tra i 1.000 ed i 5.000 euro, fino ad arrivare addirittura a cinque mesi di carcere. In nome della tolleranza e della lotta all’omofobia, ad essere puniti saranno quindi proprio gli omosessuali che non vogliono accettare l’ideologia omosessualista e che si sentono a disagio con la propria condizione. La Gaystapo non ammette dissidenti e traditori interni. E soprattutto non ammette che i fatti cozzino con l’ideologia arcobaleno. 

Ancora più dure le pene per gli psicoterapeuti che offrono aiuti a quanti lo richiedono (lo ripetiamo: sempre liberamente, perché nessuno costringe nessuno): ritenuti colpevoli di ingannare i loro pazienti, potranno andare incontro a multe fino a 10.000 euro e a un anno di galera.

Infine, come se non bastasse, la stessa legge ha abbassato a 16 anni l’età minima per cambiare sesso, senza aver bisogno dell’autorizzazione giudiziale né dei genitori.

Malta diventa così la prima nazione in Europa a vietare le terapie riparative. E pensare che formalmente è ancora uno Stato in cui il Cattolicesimo è religione ufficiale...

Redazione

Fonte: LifeSiteNews

 


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