10/02/2017

Gaystapo: in Spagna arriva la polizia LGTB

La Gaystapo in Spagna non è più solo una forza culturale che agisce tramite pressioni lobbistiche.

Ora è riuscita ad insediarsi persino tra le forze di sicurezza.

È di qualche settimana fa la notizia della nascita di LGTBIPol, associazione per la diversità di gay e lesbiche all’interno della Guardia Civil e del Cuerpo Nacional de Policía, che ovviamente ha ottenuto il plauso della Polizia Nazionale,  dipendente dal Ministero dell’Interno (guidato, lo ricordiamo, da uomini del PP, in teoria di centro-destra, ma di fatto la brutta copia del partito socialista).

LGTBIPol è stata fondata da 11 membri della Guardia Civil e della Polizia con l’obiettivo di difendere la diversità sessuale e assistere le vittime di delitti di odio, lese nei loro diritti tanto dentro quanto fuori le forze dell’ordine.

La presentazione di questa sorta di nuova psico-polizia, una Gaystapo per l’appunto, è avvenuta presso l’ambasciata italiana di Madrid un mese fa.

Non è difficile immaginare che d’ora in poi ogni presunto attacco alla  propaganda e all’orgoglio omosessuale saranno severamente puniti, repressi e tenuti sotto controllo. Il problema, come sempre ripetiamo, sarà capire che si intende per discriminazione omofoba. Sostenere che per un cattolico la pratica omosessuale è un peccato va considerato un crimine? Affermare che quello gay non è un matrimonio verrà incluso tra i delitti di odio? Aiutare qualcuno a superare l’attrazione verso persone dello stesso sesso diventerà sinonimo di terrorismo psicologico?

Sono questioni che si presenteranno e del resto già si presentano, soprattutto in Spagna, dove la Gaystapo da molto tempo è una realtà, basti pensare a quanto avviene in Catalogna, dove peraltro esiste l’organizzazione Gaylespol, il cui lavoro è individuare e reprimere i casi (veri o presunti) di discriminazione sessuale, etnica, nazionale, socioeconomica, etc.

Insomma, mai come oggi abbiamo la prova di quanto sia stato profetico George Orwell in “1984“. Lo scrittore inglese certo pensava all’Unione Sovietica, ma il suo Grande Fratello non ha nulla da invidiare al totalitarismo arcobaleno spagnolo.

Arrivati a questo punto, la domanda che in molti si pongono è: davvero si sente il bisogno di una LGTBIPol? La Costituzione non garantisce già i diritti di tutti? Non prevede, ex art. 14, la non discriminazione dei cittadini per motivi di sesso, razza e religione? Non esistono i tribunali ordinari per giudicare casi attinenti questa sfera? Certo che sì.

E allora a cosa serve una sezione speciale delle forze dell’ordine esclusivamente dedicata ai “diritti” LGBT? E perché mai non dovrebbe esserci anche una sezione per le discriminazioni verso  poliziotti cattolici o eterosessuali?

La domanda chiaramente  è retorica. Scopo della Gaystapo infatti è soltanto imporre il proprio potere e la propria “verità”.

Redazione

Fonte: Actuall


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