17/04/2018

Gender a scuola in Perù: Onu contro i genitori

Apprendiamo da un articolo di InTerris che i genitori del Perù hanno vinto, finalmente sono riusciti a scacciare l’imposizione della ideologia gender dalle scuole. E questo grazie a mesi di battaglie da parte dell’associazione Genitori in azione che, con l’appoggio dello stesso Ministero della pubblica istruzione, è riuscita a raggiungere l’effetto sperato.

Infatti, secondo gli articoli 7 e 22 della Legge generale sull’educazione, «le politiche inerenti l’educazione devono svilupparsi di comune accordo tra Stato e società e quindi tenendo particolarmente in considerazione la volontà delle famiglie».

Per questo motivo, i giudici della Corte suprema di giustizia di Lima hanno deciso di soddisfare la richiesta dei genitori, che volevano veder educati i loro figli con sani principi e non indottrinati con l’ideologia gender.

Ma c’è chi questa decisione proprio non la sopporta. Non è infatti un mistero che le Nazioni Unite stiano impiegando il massimo del loro impegno nell’imposizione del pensiero unico, attraverso progetti volti a consolidare il totalitarismo della cultura della morte .

Pertanto, la decisione di cancellare l’ideologia gender dai curricola scolastici non poteva che suscitare il malcontento dell’Onu, che ha espresso la sua preoccupazione a tal proposito, invitando il Perù ad un tempestivo ripensamento.

Infatti, «mantenere l’approccio all’uguaglianza di genere dell’attuale curriculum nazionale» sarebbe, a detta dell’Onu, «una misura di protezione dei diritti dei bambini e degli adolescenti in Perù. Li aiuta a imparare e a riconoscere i loro diritti, a prevenire la violenza e a relazionarsi in modo rispettoso, giusto e pacifico».

Peccato, però, che l’obbiettivo di chi vuol diffondere l’ideologia gender non sia la semplice prevenzione della violenza. In quel caso basterebbe spiegare ai bambini che ciascuna persona merita rispetto.

L’obbiettivo, invece, è insegnar loro che non c’è differenza tra maschio e femmina, cosa che gli recherebbe non pochi danni psicologici. L’hashtag #ConMisHijosNoTeMetas (Con i miei figli non si scherza) è dunque il grido consapevole dei genitori che si sono resi conto di tale pericolo.

Per non lasciarsi “irretire dalle sirene” del pensiero unico, ProVita mette a disposizione di tutti i genitori un vademecum per proteggere i bambini dai tentativi di diffondere la teoria gender anche nelle nostre scuole.

Redazione


Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.