16/10/2015

Gender neutro, giudici ignoranti e politicizzati

Il “gender neutral” non esiste. Possono scriverlo su tutti i documenti del mondo, ma resta sempre e solo uno “sbaglio della mente umana”.

Anche se la sentenza emessa dalla corte di Tour, ridente cittadina al centro della Francia, risale al 20 agosto, la notizia è trapelata solo ora da chi aveva interesse a farla conoscere, forse per sondare il terreno e vedere come la cosa poteva essere accolta.

Un signore di 65 anni, di cui non è stata resa nota l’identità, ha ottenuto il diritto di essere riconosciuto come gender neutro nei documenti ufficiali.

gender_pari-opportunita_scuolaLa persona in oggetto viene definito come intersesso, un qualcosa che sta a metà tra il maschio e la femmina, il mitico androgino che periodicamente affiora in superficie pur non trovando alcuna conferma nella “evidence based science”.

Il suo avvocato Mila Petkova ha affermato che a MrX era stata affibbiata un’identità sessuata che non corrispondeva alla “percezione profonda” del suo cliente. In realtà avrebbe potuto appellarsi a qualcosa di più che alla percezione, ma questo avrebbe vanificato il significato politico della questione posta al tribunale.

Il tribunale francese ha decretato che il modo in cui la persona era stata trattata fino a quel momento corrispondeva a “una pura finzione” il che effettivamente corrisponde al vero anche se il fatto è ben lontano dal dimostrare l’esistenza di un terzo genere.

Nella sentenza si legge: “Il certificato di nascita di Mr X, che è stato considerato maschio per gli ultimi 65 anni, dovrebbe essere rettificato dal momento che ora è possibile includere anche uno stato neutro”.

MrX era stato registrato come maschio alla nascita, in quanto presentava una vagina rudimentale e un micropene in assenza di testicoli, condizione che nel corso della vita gli aveva procurato non poche sofferenze.

Bisogna dire che se MrX si fosse recato da uno specialista del settore avrebbe saputo ben presto di essere, in realtà, una femmina affetta dalla sindrome definita come “iperplasia surrenalica congenita”. Questa anomalia congenita, dovuta a carenza di aromatasi, l’enzima che trasforma il testosterone in estrogeno, attualmente può essere curata addirittura in utero e la bambina nasce con un apparato sessuale perfettamente femminilizzato.

Dunque nessun terzo genere, solo uno di quegli errori in cui talora incorre la natura ed a cui è possibile porre rimedio in maniera abbastanza semplice, se diagnosticato in utero.

Qualcuno avverta i giudici francesi, e preventivamente anche quelli italiani, del fatto che la loro è stata solo un’esibizione di ignoranza che aveva come obiettivo quello di utilizzare un escamotage giuridico capace di trovare quella impossibile sintesi senza la quale non si riesce a scardinare l’antiquata divisione binaria in maschi/femmine, visione antiquata che non consente al progresso di procedere nella sua gloriosa via verso l’ambito caos.

La Rosa Bianca

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