13/05/2017

Genitori che difendono i figli dall’ideologia e vincono

I genitori, con impegno e determinazione, senza paura d’esporsi, sono in grado di arrestare la macchina della propaganda ideologica del gender e dell’omosessualismo, nonostante il suo potere mediatico e finanziario.

E’ accaduto in Colorado.

Un disegno di legge che era già stato approvato dalla Camera dei Deputati dello Stato federato, si presentava come un progetto per la prevenzione del suicidio. Esso prevedeva l’istituzione in tutte le scuole e per tutti i bambini dai 10 anni in su (poi, alla Camera, il limite è salito a 12 anni) di psicoterapeuti che – senza alcun consenso dei genitori e senza riferire loro – avrebbero dovuto individuare i bambini non cisgender o con tendenza omosessuale (ricordiamo che la neolingua chiama cisgender” le persone “normali, cioè che identificano il  proprio genere col sesso che la natura gli ha dato; così come ormai ci ha abituato a chiamare eterosessuali le persone normali attratte dal sesso opposto: il lavorio  propagandistico per costringerci a pensare che anche l’omosessualità è “normale” è stato incessante e ha dato buoni risultati. Quello che vuol farci accettare anche la transessualità come normale è ancora in progress).

Questi “esperti”, dislocati nelle scuole, avrebbero dovuto aiutare questi bambini a fare outing  a comprendere suddette tendenze e / o indirizzarli verso il percorso necessario per realizzare il proprio genere , quindi eventualmente verso le terapie ormonali per bloccare la pubertà ecc. Il tutto, ripetiamo, senza nemmeno avvisare i genitori.

Se il disegno di legge in questione, HB17-1320, fosse  passato in commissione al Senato del Colorado, sarebbe stato certamente approvato dal plenum e sarebbe diventato legge.

Un incubo per i genitori e famiglie.

Non c’è bisogno di spiegare che i bambini sono emotivamente indifesi e possono essere facilmente persuasi dagli adulti che hanno bisogno di consulenza e  “aiuto” per diventare grandi...

I terapeuti da inviare nelle scuole erano già stati individuati, nelle cliniche specializzate... nel cambiamento di sesso.

L’associazione Mass Resistance Colorado, il cui nome in italiano – si intuisce – vuol dire “resistenza di massa”, è composta da genitori, professionisti  e persone di buona volontà che si sono presentate alla commissione del Senato per un’audizione pubblica.

I sostenitori del disegno di legge hanno portato 14 testimonianze, tra cui quelle di organizzazioni per la prevenzione del suicidio e  gruppi di  transgender.

Il denominatore comune di tutti costoro era mettere i genitori e la famiglia in cattiva luce come se fossero loro il “nemico” principale dei propri figli, o comunque fossero troppo incompetenti e ignoranti per potersi interessare alla loro “educazione di genere”. Hanno detto che i genitori “non hanno le risorse”,  “non sono attrezzati per far fronte alle esigenze di salute mentale dei bambini”,  “i genitori sono spesso causa di stress per i loro figli” e che spesso abusano di loro. Un senatore ha anche asserito che i genitori non hanno il diritto di essere gli unici educatori dei figli: essi apparterrebbero anche allo Stato.

Solo 5 testimonianze a favore della famiglia sono state chiamate all’audizione, tra cui due membri di MassResistance. Esse hanno dovuto combattere ed esporsi per farsi convocare: poi hanno preparato con estrema cura le loro testimonianze.

Hanno riportato l’orientamento della Corte Suprema che (ancora) riconosce il diritto inalienabile dei genitori ad educare i figli, e hanno sollevato problemi legali relativi alla responsabilità legale per eventuali danni subiti dai ragazzini; hanno evidenziato l’importanza che i genitori siano coinvolti nei progetti scolastici, soprattutto di questo genere, in quanto sono essi i migliori conoscitori della psicologia dei loro bambini; hanno evidenziato il conflitto di interessi che si evidenzia perché i terapisti specializzati in cambiamento del sesso e  deputati a entrare nelle scuole provengono dalle cliniche che poi somministrerebbero ormoni e chirurgia con lauti guadagni.

E soprattutto hanno ribadito i genitori si presume vogliano il  massimo bene per i propri figli, perché è ciò che accade normalmente, aldilà di pochissime eccezioni tragiche che fanno però molto rumore.

MassResistance Colorado anche presentato una lettera  della dottoressa Michelle Cretella, Presidente della American College of Pediatrician  molto critica rispetto al disegno di legge: gli adolescenti non sono in grado di formulare da soli certi giudizi circa la loro salute mentale e le terapie psicologiche da seguire. Da notare che  questo è stato di fatto l’unico parere espresso da un vero medico-chirurgo durante l’audizione (la controparte ha portato solo testimonianze di psicologi).

La Commissione, sentiti gli interventi e dopo aver discusso, ha votato: la legge è stata respinta, i genitori – e il buon senso comune – hanno vinto.

Redazione

 


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