27/09/2018

Genitori: le battaglie per i nostri figli si possono vincere

Coraggio, genitori: vi riproponiamo un articolo che abbiamo pubblicato su La Verità che vi farà piacere. La perseveranza paga e l’unione fa la forza, e si può vincere contro chi vuole (dis)educare i nostri figli subdolamente.

Sono ricominciate le scuole. E anche se il Ministro dell’Istruzione è cambiato e si è mostrato sensibile alle istanze delle famiglie e delle associazioni affinché i ragazzini non vengano indottrinati da chi dovrebbe insegnar loro – innanzitutto – a leggere, scrivere, far di conto e sviluppare capacità critiche, nelle “autonome” scuole italiane continuano ad essere implementati progetti e iniziative di dubbio gusto, soprattutto in materia di educazione sessuale.

In questi giorni, poi, nel Regno Unito, il ministro delle Pari opportunità Penny Mordaunt ha denunciato con allarme che in 10 anni c’è stato un aumento del 4.400 per cento di bambini sessualmente confusi, a causa della cattiva educazione sessuale, improntata all’ideologia gender, cui sono state spalancate le porte nelle scuole di Sua Maestà: vorremmo sinceramente evitare di dover fare le stesse rilevazioni tra qualche anno anche qui in Italia.  Ma intanto ProVita riceve spesso lettere di madri e padri scoraggiati e disgustati che non hanno trovato altra soluzione che quella di tenere a casa i figli, in occasione di certe “lezioni”. Qualcuno è arrivato persino a cambiare scuola.

Vogliamo far coraggio a questi genitori e a tutti quelli che come loro non si rassegnano a che a scuola si insegni ai bambini  e ai ragazzi che il sesso è un gioco, che va bene sempre, con chiunque, con tutte le “sfumature di grigio” che si vuole, purché lo si faccia con pillola e preservativo: in Colorado, la perseveranza e l’unità tra i genitori ha vinto sulla pervicacia e l’arroganza delle istituzioni scolastiche, prone a quell’ideologia gender che come premessa necessaria richiede, appunto, l’ipersessualizzazione dei ragazzini (“Sex by eight or it’s too late”, dicono alcuni).

La battaglia dei genitori del Colorado è durata ben due anni e anche in questo caso è stato determinante il supporto organizzativo di un’Associazione, Mass Resistence, di cui i Lettori hanno probabilmente già sentito parlare.

Il Cherry Creek School District nella periferia di Denver aveva un contratto con il database Ebsco, per le ricerche e gli studi dei ragazzi delle medie e delle superiori, i quali, tutti, avevano un account personale. Ma Ebsco dà anche facile accesso – con pubblicità e collegamenti incorporati –  a una grande quantità di materiale pornografico hardcore (molto con protagonisti omosessuali).

Non è il caso di entrare nel dettaglio su ciò che i genitori hanno visto (e sono stati i ragazzi stessi a denunciarlo. Chi ha stomaco legga qui): dalle “idee per il sesso e l’erotismo”, ai racconti porno (con immagini esplicite), dai giocattoli e le attrezzature varie per i giochini erotici, al Bdsma (cioè sadomasochismo e roba del genere). Hanno trovato anche spiegato come aderire alle associazioni attiviste in materia di sesso libero, di omosessualità e di perversioni varie.

Quando i primi che si sono accorti della cosa, i coniugi Paterson, nel 2016 hanno sporto denuncia alle autorità scolastiche, sono stati ignorati. Poi i funzionari interpellati hanno negato che nel database fornito agli studenti esistessero questi collegamenti. Alcuni funzionari li hanno addirittura intimiditi e minacciati affinché non diffondessero l’allarme tra gli altri genitori. Poi hanno ammesso che c’era stato qualche problema tecnico, ma che l’avevano sistemato. Poi hanno accusato i Paterson di non essere dotati di un buon filtro internet; e intanto avevano incominciato a far terra bruciata intorno a loro: li trattavano da stupidi durante gli incontri, ne sparlavano e li denigravano con gli altri genitori.

Il signor Paterson, invece, ha scoperto che non solo le scuole, ma anche tutte le biblioteche locali usavano i database Ebsco che erano a disposizione di qualsiasi ragazzino frequentasse le strutture. Anche lì, da parte dei dirigenti delle biblioteche, un muro di gomma rispetto non solo alle proteste, ma anche a delle semplici domande.

I genitori, però, non hanno mollato, cercando risposte anche dai dirigenti della Ebsco, che non hanno nascosto affatto d’essere una società “pro-LGBT” che probabilmente, secondo Mass Resistance, aveva anche ragioni commerciali per includere la pornografia nei suoi database.

Tant’è che il Centro nazionale contro lo sfruttamento sessuale ha inserito la Ebsco nella “Dirty Dozen List” del 2017 e 2018, cioè nella lista delle peggiori dodici società in America che perpetrano sfruttamento sessuale.

Alla fine, 60 genitori compatti si sono rivolti a uno studio legale, la Thomas More Society: quando da questo la denuncia stava per partire, il Distretto scolastico di Cherry Creek ha annunciato che avrebbe interrotto il suo contratto con la Ebsco. Sulla stessa scia avevano agito pochi mesi prima il distretto scolastico di Denver e di Douglas County.

Mass Resistance è determinata a continuare la battaglia nelle scuole e nelle biblioteche di tutta l’America.

E noi?

Vogliamo restare vigili su quel che accade nelle scuole dei nostri figli? Partecipiamo, nonostante il lavoro e la noia alle riunioni degli organi collegiali, parliamo con gli insegnanti, e soprattutto con i nostri ragazzi. Protestiamo, cerchiamo alleati tra gli altri genitori e gli insegnanti, chiediamo aiuto alle Associazioni e non ci arrendiamo alla dittatura del pensiero unico: dal Colorado ci insegnano che chi la dura la vince.

Francesca Romana Poleggi

Fonte: Mass Resistance

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