13/11/2018

Gli Stati devono fornire l’aborto. Lo dice la Commissione per i Diritti Umani (di chi?)

Il Comitato per i Diritti Umani dell’ONU ha adottato formalmente il commento generale (CG) n. 36 sull’articolo 6 del Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) inerente al diritto alla vita, e dice ai Paesi che devono fornire l’aborto. Il Commento Generale, come riportato dall’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani (OHCHR), invia «un forte messaggio contro la stretta interpretazione legale del diritto alla vita, appropriato in un mondo globalizzato, e ha sottolineato il diritto alla vita con dignità».

Ci saremmo attesi che la “stretta interpretazione” coincidesse con la visione ampia e universalmente accettata che gli esseri umani hanno il diritto alla vita dall’inizio alla fine, cioè dal momento del concepimento fino alla morte naturale. Una convinzione fondata sulla dignità umana innata di ogni persona che non dipende dalle tendenze culturali o sociali e ha contribuito a formare leggi e politiche per preservare e proteggere gli esseri umani dall’aborto e dall’eutanasia. Proprio l’articolo 6 del Patto internazionale sui diritti civili e politici inizia riconoscendo che: «Ogni essere umano ha il diritto intrinseco alla vita. Questo diritto deve essere protetto dalla legge. Nessuno sarà arbitrariamente privato della sua vita».

Il Comitato per i diritti umani, nel suo Commento n. 36, tenta di cambiare questo punto, con una interpretazione che di fatto ne stravolge il significato e riscrive il dettato del documento internazionale firmato e sottoscritto da centinaia di Paesi del mondo. Agli Stati viene detto che devono fornire accesso all’aborto: «Gli Stati parti devono garantire un accesso sicuro all’aborto per proteggere la vita e la salute delle donne incinte e in situazioni in cui portare a termine una gravidanza provocherebbe dolore o sofferenza alla donna, in particolare dove la gravidanza è il risultato di stupro o incesto o quando il feto soffre di menomazione fatale».

Per fortuna che la Bachelet, nuova Commissaria diritti umani, diceva di essere amica di Papa Francesco, che nelle stesse ore della approvazione del documento si era recato a benedire le tombe dei bimbi non nati al cimitero Laurentino...

Luca Volontè

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