03/08/2018

I medici argentini contro l’aborto: cresce l’opposizione

Qualche settimana fa riportavamo la testimonianza di 5 medici, direttori di cliniche e ospedali argentini, che si erano apertamente schierati contro la proposta di legge approvata alla Camera di liberalizzazione dell’aborto.

La protesta dei medici (e non solo), in realtà è diffusa in tutta l’Argentina: 300 ospedali e numerose associazioni professionali hanno annunciato la loro opposizione alla legge, soprattutto perché non prevede il diritto all’obiezione di coscienza dei medici.

Hanno sottoscritto un messaggio «Sono un medico, non un assassino» e molti hanno ribadito che preferirebbero andare in prigione piuttosto che uccidere bambini con l’aborto.

La Federazione argentina di ginecologia e di ostetricia, inoltre, sottolinea che la proposta registrazione in un’apposita lista dei medici obiettori è discriminatoria e minatoria; Ernesto Beruti, primario di ostetricia all’Ocean University Hospital, ha ribadito alla CNN: «Anche se la legge sarà approvata, non ho intenzione di eliminare la vita di un essere umano. Il diritto più importante è il diritto di vivere».

Anche la prestigiosa  Accademia argentina di medicina si oppone fieramente alla proposta di legge, affermando che la vita umana inizia al momento del concepimento e che «distruggere un embrione umano significa impedire la nascita di un essere umano: non può venire nulla di buono quando la società sceglie la morte come soluzione ai problemi».

Abbiamo già spiegato che l’Argentina, come molti paesi sudamericani, subisce le pressioni internazionali di grandi ong come Human Rights Watch, finanziata dal miliardario George Soros, e Amnesty International. Le femministe argentine, inoltre, si sono spesso contraddistinte per l’efferata violenza delle loro proteste che hanno un notevole effetto intimidatorio.

Ma la gente, il popolo argentino è pro vita: secondo l’antica definizione di democrazia la cosa dovrebbe essere presa in considerazione da chi esercita il potere in nome del popolo. Ma ormai gli stati cosiddetti democratici sono divenuti oligarchie dispotiche asservite ai poteri forti che governano il mondo...

Redazione

Fonte: LifeNews

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