07/07/2019

Il film pro vita Unplanned è stato un successo!

Un successo “;non pianificato” sta convincendo molti lavoratori delle cliniche abortiste degli Usa a lasciare il proprio lavoro. Il film pro vita Unplanned ha superato tutte le aspettative di incassi (è uscito lo scorso 29 marzo) e visualizzazioni nei cinema e ora sta producendo un effetto straordinario, impensabile e spinge molti impiegati e addetti delle cliniche abortiste a lasciare il settore.

Il film si ispira alla storia di Abby Johnson, una ex dirigente di una clinica abortiva di Planned Parenthood che si licenziò dopo aver assistito a un aborto guidato con gli ‘ultrasuoni’. Il libro scritto dalla Johnson è stato tradotto nella edizione italiana dall’Editore Rubbettino, nella collana NovaeTerrae. Una testimonianza impressionante da leggere ancor prma di gustarsi il film.

La storia è stata recentemente trasformata in film e ha visto incredibili risultati al botteghino, superando le aspettative. I dubbi prima dell’uscita del film erano più che legittimi: la gente sarebbe andata a vederlo? Ci sarebbe stato il passa-parola tra amici? Soprattutto… per un film specifico sull’aborto. Ma la pellicola è fatta tanto bene, a detta della critica, che le persone sono state davvero toccate al punto che dal momento che il film uscito, oltre 500 lavoratori dell’industri abortista si sono licenziati e hanno abbandonato il loro impiego.

Proprio il silenziatore e la campagna contro il film, promossa dalle varie e potenti organizzazioni di sinistra e pro aborto americane, ha prodotto l’effetto opposto. Una reazione naturale, come quando si dice: “;Non spingere quel grosso bottone rosso!”. E ciascuno di noi reagisce pensando :”Perché non vuoi che lo veda? Cosa c’è che non vuoi che veda? Quindi voglio vedere!”. Il successo di Unplanned, che speriamo tutti di vedere in Tv e nei cinema nella sua versione italiana al più presto, è certamente dovuto anche alla decisione dell’industria abortista di boicottarlo. Lo stesso certamente accadrà fin dalle prossime settimane in tutto il Canada, uno dei Paesi più liberisti del pianeta e tra i più aperti alla fantasia della ideologia gender e alla pratiche abortive ed eutanasiche, dove il film è stato vietato ai minori di 14 e 17 in vari Stati e le due più grandi catene di distribuzione delle sale cinematografiche (Cineplex e Landmark) hanno rifiutato le proiezioni. Tolleranza, non discriminazione, libertà di pensiero? Arrivederci, per la vita il rispetto ‘zero’, ma anche nel paese delle ‘giubbe rosse’, sarà un successo… ‘non pianificato’ .

Luca Volontè

Fonte: Daily Signal

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