23/05/2017

Il padre, l’aborto, il “diritto al figlio”

Una nuova proposta di legge in Oklahoma dice che per poter procedere all’aborto è necessario anche il consenso scritto del padre del nascituro.

L’ House Bill 1441 ,  non prevede il consenso del padre solo in caso di stupro, incesto e di pericolo di  vita della madre.

La donna incinta dovrebbe dichiarare l’identità del padre del nascituro, il che non è sempre possibile, lo comprendiamo: ma nella stragrande maggioranza dei casi – consentiteci – sì. Magari è la donna che non vuole... Ma oltre al problema “tecnico” la cosa in sé fa inorridire le femministe dell’ “utero mio lo gestisco io”:  gli abortisti considerano intollerabile la “coercizione riproduttiva”.

Infatti, nelle legislazioni abortiste generalmente hanno completamente cancellato con un colpo di spugna la figura e la responsabilità del padre.

Così è anche la nostra legge 194.

gender_ruolo_padre_istruzione_volantiniIl primo risultato, il più evidente, di questa soluzione femminista è una totale deresponsabilizzazione del padre: abbiamo fatto il “guaio”? Problema tuo. La donna incinta si trova immediatamente sola di fronte alla tragica “scelta”.  Il che crea un circolo vizioso, perché la “scelta” diventa molto più facilmente una scelta di morte, se la madre del bambino è – appunto – sola, senza un valido sostegno psico-affettivo.

E’ vero poi che la sindrome post abortiva colpisce molto più frequentemente di quanto si voglia ammettere anche il padre. Anche il padre vile che è scappato. Ma soprattutto il padre presente, il padre che avrebbe l’intenzione di prendersi cura del bambino, magari da solo, ma che non può fare assolutamente niente per salvare la vita del figlio che è anche suo.

Peggio ancora, la legge non offre la minima tutela neanche al padre legittimo, unito in matrimonio alla madre che volesse abortire.

Insomma, la legge abortista è una legge ingiusta e discriminatoria. Il fantomatico “diritto” all’aborto viola il diritto del padre al figlio, che – forse è bene ricordarlo – ha il patrimonio genetico, al 50%, anche del padre.

Una legge che calpesta il diritto alla vita di un innocente indifeso è diabolica in sé. E’ ovvio che sia discriminatoria e violenta anche nel mancato riconoscimento del diritti di un adulto.

Quindi: non esiste il diritto del padre al figlio..... a meno che il “oadre” se lo vada a comprare per 100.000 dollari in California! Allora sì: il padre omosessuale, lui sì che ha “diritto al figlio”! E magari anche il suo compagno, che geneticamente con quel bambino non c’entra proprio niente!

In Uruguay, un giudice donna ha riconosciuto il diritto del padre al non veder abortire il proprio bambino. Ora questa proposta di legge dell’Oklahoma: c’è speranza di scalfire l’enorme muro di gomma di ingiustizia?

Redazione

Fonte: LifeNews

 


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