14/08/2014

Il rischio dell’eterologa

Erano fratelli e non lo sapevano; si sono conosciuti, amati e sposati prima di sapere che erano carne della stessa carne.

Un articolo apparso oggi sul quotidiano La Stampa, riporta in primo piano ciò che già da settimane calca il palcoscenico dei notiziari nazionali.

Il professor Alton, Lord di Sua Maestà in merito agli eventi sopra riportati, ha voluto spiegare al quotidiano londinese Evening Standard che:”il diritto dei figli di conoscere l’identità dei loro genitori biologici è un diritto umano. Ci saranno altri casi come questo se ai figli viene negato l’accesso alla verità. I bisogni dei figli devono venire prima di tutto.

Lord Alton aggiunge in una intervista dellla BBC: “Se si comincia a cercare di nascondere l’identità di qualcuno, prima o poi la verità verrà fuori. Se non si sa di essere biologicamente imparentati con qualcuno, si può sviluppare un’attrazione e tragedie come questa possono succedere.”

Il caso emerge proprio in questi giorni in cui la Camera dei Lord è impegnata a discutere una serie di controverse riforme di bioetica.

Il caso non è direttamente riconducibile alla fecondazione assistita di tipo eterologo ma, in questo caso, a una adozione di due gemelli da parte di due famiglie diverse.

Rileggendo i fatti in base all’eventualità di fecondazione eterologa però, non sembra poi un volo pindarico affermare che casi del genere possano essere all’ordine del giorno una volta fatti saltare i paletti di norme e regole certe.

In Danimarca infatti, secondo questo articolo di Tempi, l’anonimo donatore 7042, avrebbe al seguito un centinaio di eredi a causa della fecondazione eterologa trasmettendo ai figli il gene di una gravissima e incurabile malattia, la neurofibromatosi.

Sempre con la stessa tecnica sarebbe possibile anche avere donazioni tra fratello e sorella, o tra madre e figlia, o tra padre e figlia, visto che non sarebbero possibili controlli e sanzioni.

Pochi giorni fa proprio il neo presidente della Corte Costituzionale Tesauro aveva dichiarato pubblicamente di non esserci la necessità di una nuova legge in quanto, dice, le norme sarebbero già tutte contenute nelle leggi esistenti.

Occorre precisare che l’attuale Legge 40 vietava l’uso della Fecondazione con metodo eterologo e che quindi ci rimane difficile capire come le norme possano essere già inserite all’interno di una legge che non prevedeva questo caso particolare.

Rimane comunque il fatto che liberalizzare l’eterologa senza alcuna legge che la regolamenti potrebbe creare un effetto boomerang, rischiando di portare l’intera società in situazioni come queste.

E l’Italia ha la possibilità di guardare con attenzione ciò che succede nei paesi in cui già questa pratica è di uso comune; per assurdo, però, sembra che tra i cittadini del ‘belpaese’ neanche i gravissimi fatti del Pertini di Roma possano essere sconvolgenti tanto da far comprendere ai politici e all’opinione pubblica della gravità di una ‘deregulation’ profonda e senza limiti.

Redazione

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