03/01/2019

Irlanda, Governo pro aborto calpesta diritti coscienza

Dal 1 gennaio 2019 il governo Irlandese vuole che sia possibile praticare aborti su tutto il territorio nazionale, dopo il referendum del 25 maggio 2018. Il Ministro della Salute Simon Harris è determinato al punto da aver chiesto e ottenuto uno strozzamento del dibattito alla Camera e una accelerazione di quello del Senato che dovrà concludersi per fine anno 2018. Le associazioni pro life di infermieri e ostetriche nella Repubblica d’Irlanda si stanno organizzando e crescono le voci di preoccupazione anche di moltissimi medici che non sono disposti a prendere parte agli aborti e chiedono un chiaro rispetto per le proprie convinzioni religiose e morali e la loro obiezione di coscienza.

In una comune dichiarazione dello scorso 10 dicembre, ad esempio, infermiere e ostetriche  affermano tutte le loro preoccupazioni per «la fretta di introdurre la fornitura di aborti ... Siamo le voci inascoltate nel servizio sanitario. Non siamo stati consultati e saremo direttamente interessati dalla nuova legislazione. Siamo preoccupati per l’impatto che questo disegno di legge avrà e per la sicurezza delle donne». Circa 500 infermiere e ostetriche hanno firmato una petizione chiedendo al Ministro Harris di consultare l’organizzazione irlandese delle infermiere e ostetriche e di sostenere gli emendamenti per la libertà di coscienza della nuova legge. Oltre a loro, 640 medici generici in Irlanda avevano già firmato una petizione a fine novembre opponendosi all’obbligo di indicare alle pazienti altri medici per l’aborto.

Lo scorso ottobre invece, erano stati i vescovi cattolici irlandesi a definire il progetto di legge “un affronto alla coscienza”, rilevando che sebbene il disegno di legge consenta a medici e infermieri di rinunciare all’aborto, ciò nonostante richiede che essi ne divengano complici. Gli stessi vescovi, nei giorni scorsi hanno rilasciato un’altra dichiarazione che ha riaffermato la loro posizione : la legge sull’aborto non può essere sostenuta in buona coscienza ed è necessario rispetto assoluto e completo per obiezione di coscienza (inclusa per i farmacisti). In questo 2019 saranno convocate le elezioni parlamentari in Irlanda: la fretta dell’attuale governo per dare attuazione e rendere disponibile l’aborto nel territorio nazionale, appare sempre più un ‘obbligo’ e un viatico per la sfida elettorale complessa dei prossimi mesi.

Si vuole cristallizzare l’appoggio di lobbies e associazioni pro aborto e affrontare la campagna elettorale contro il possibile e nuovo partito sfidante (in via di formazione) pro vita e pro famiglia. Per far ciò, tuttavia, non è accettabile calpestare il diritto umano alla coscienza e alla obiezione di coscienza.

Luca Volontè

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