18/01/2019

Israele, buone notizie sul calo degli aborti

Il tasso di aborto in Israele è la metà di quello che era 30 anni fa. Dal 1977, l’aborto è legale nello Stato di Israele in base a una serie di condizioni apparentemente rigide: ogni aborto deve essere approvato da un “comitato per la terminazione” del feto. Secondo le linee guida, un aborto può essere procurato se la donna è più giovane dell’età legale del matrimonio (che attualmente è 18 anni) o di età superiore ai 40 anni; se il bambino è concepito per stupro, incesto o fuori dal matrimonio; se il bambino ha una grave malformazione prima della nascita; o se il ‘comitato’ decide che la vita o la salute della donna siano a rischio.

Sebbene queste linee guida fossero state introdotte per limitare l’aborto, l’Ufficio centrale di statistica israeliano ha rilevato che il 99,3% delle richieste di aborto sono state concesse, con solo un minuscolo 0,7% in cui è stato respinto. Come spesso accade, la categoria della “salute delle donne” viene utilizzata come scappatoia per garantire che l’aborto su richiesta sia attuato, anche se rimane illegale. Nonostante questo triste stato di cose, recentemente l’Ufficio centrale di statistica israeliano ha riferito che la percentuale di gravidanze che terminano con l’aborto ha continuato a diminuire, con il tasso di aborto in calo a meno della metà di quello che era trent’anni fa. Dopo una serie di dati negativi, una buona notizia.

Luca Volontè

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