08/09/2017

Suicidio in TV pay-per-view: è istigazione?

In questi giorni si parla di istigazione al suicidio, dopo che si è saputo dell’ingegnere comasco morto in Svizzera. Anche noi su questo portale abbiamo considerato da più punti di vista la cosa.

Oggi proponiamo ai Lettori una notizia che viene dall’internet dove una nota TV pay-per-view ha trasmesso una serie sul suicidio di un’adolescente cui è conseguita un’impennata sul web delle ricerche sul suicidio.

Il che secondo gli esperti non promette niente di buono.

Reuters Health ha riferito che uno studio che è stato pubblicato online sul JAMA Internal Medicine ha rilevato che le ricerche on line relative al suicidio hanno subito un impennata dopo che Netflix ha trasmesso  ‘13 Reasons Why’ (13 motivi per cui), [in italiano ‘Tredici’ ndT] una serie che racconta di una teenager che commette suicidio [e che ha ricevuto elogi sperticati dalla critica politicamente corretta, perché parla di bullismo...ndT]

Le ricerche su Google sul suicidio sono aumentate del 19 per cento in più rispetto alle previsioni, nei giorni successivi alla trasmissione del programma. Hanno calcolato che ci sono state dalle 900.000 al milione e mezzo di persone che hanno indagato sul suicidio.

I ricercatori esprimono preoccupazione: più si contempla il suicidio, più è probabile che si commetta suicidio. E le ricerche su internet spesso presagiscono comportamenti di conseguenza nella vita reale.

In  ‘13 Reasons Why’, Hannah Baker studentessa di liceo, commette suicidio e lascia dei nastri registrati che mostrano gli eventi che l’hanno portata alla morte, la quale nel finale viene mostrata crudamente nel dettaglio. L’articolo di JAMA spiega anche che molti esperti di salute mentale hanno condannato la cosa: l’adolescenza è l’età della vulnerabilità e il pericolo dell’emulazione è altissimo.  

Netflix sostiene che lo scopo della trasmissione era proprio quello di suscitare il dibattito sul tema. Loro stessi, che hanno scelto di mostrare nel dettaglio – anche nei particolari più crudi – il suicidio della protagonista della serie, hanno detto che è stata una scelta controversa: sanno bene che in casi come questo l’effetto può essere tutt’altro che deterrente.

Dave Andrusko 

Traduzione non rivista dall’autore a cura della Redazione

Fonte: National Right to Life


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