La Buona Notizia di oggi ci giunge dall’ambiente sportivo, a Olimpiadi appena concluse.
Non sta sulle prime pagine dei giornali, perché non è l’outing di qualche altleta che esterna la sua omosessualità, ma riguarda la vittoria personale della pugilatrice americana Claressa Shields (non la sua medaglia d’oro olimpica).
La Shields è cresciuta a Flint, nel Michigan, con un padre in carcere e una madre con problemi di droga. I suoi numerosi “compagni” l’hanno molestata e abusata sessualmente. La donna vendeva i buoni pasto che le passava l’assistenza sociale per procurarsi droghe e farmaci. In questo contesto, due anni fa, una sua cugina venne a chiederle i soldi per abortire. La Shields la dissuase e si prese lei cura della bambina: nei giorni non riusciva a trovare una baby-sitter, si allenava a casa invece di andare in palestra.
Un brutto giorno, poi, la cugina ha tentato di estorcerle del denaro: si è presentata a casa sua con la polizia e Claressa ha passato guai seri per dimostrare che non aveva rapito la bambina... Alla fine, la piccola è stata data in adozione. La Shields ha perdonato la cugina, ma per lei stato un vero trauma che le ha comportato anche una significativa perdita di peso, ma ha superato anche quello.
Per Claressa Shields, le battute d’arresto si traducono in una sfida per andare avanti. Tra tanti campioni dello sport che diventano dei miti, degli idoli, e dei modelli per i nostri giovani, Claressa Shields merita davvero una medaglia d’oro.
Arrivederci a domani, con un’altra Buona Notizia!
Redazione
Fonte: LifeSiteNews
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