Nonostante una battuta d’arresto alla Corte Suprema degli Stati Uniti, avvenuta questa estate, i legislatori del Texas hanno perseverato nell’intenzione di limitare (almeno in parte) i danni dell’aborto. Che la perseveranza per la vita, tra politici, esista ancora è certo una buona notizia.
Il disegno di legge propone di vietare l’aborto tardivo dei bambini disabili. Attualmente infatti la legge consente di terminare il piccolo anche nel terzo trimestre della gravidanza.
Inoltre i legislatori texani hanno proposto anche altre misure legate all’aborto: un disegno di legge che prevede la cremazione o la sepoltura dei resti dei bambini abortiti, e perfino un disegno di legge costituzionale che estenda il diritto alla vita e alla libertà anche ai bambini non ancora nati.
Altri due Stati federati USA, Indiana e North Dakota, hanno già approvato leggi prolife, che vietano l’aborto sulla base di anomalie fetali, razza e sesso del bambino.
Leggi come queste, che oggettivamente consentono l’aborto in molti altri casi, non sono in assoluto delle buone leggi. Ma nel momento in cui limitano le fattispecie in cui si può abortire, salvano un gran numero di vite (di bambini, ma anche di madri) e quindi sono da auspicare e da benedire.
Redazione
Fonte: LifeNews
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