16/05/2017

La Buona Notizia #688 – La Marcia per la Vita in Canada

La buona notizia di oggi è la Marcia per la Vita tenutasi in Canada lo scorso 11 maggio.

Sono ormai vent’anni che il popolo pro-life del Paese si raccoglie nella capitale, davanti ai luoghi del potere politico, per protestare contro il crimine dell’aborto, legalizzato dallo Stato.

Quest’anno l’evento si è svolto sotto lo slogan “Life, We stand on guard for Thee” (Vita, stiamo in piedi per proteggerti), ripreso da un passo dell’inno nazionale.

Il 14 maggio 1969 è passato alla storia come il “giorno dell’infamia” (ovviamente per quanti difendono il diritto alla vita) perché con l’Omnibus Bill per la prima volta veniva depenalizzato l’aborto, da effettuarsi previa valutazione di una commissione di esperti presente negli ospedali.

Una successiva sentenza della Corte Suprema, la Morgentaler del 1988, cassò però la legge in quanto eccessivamente restrittiva dei diritti delle donne. Da allora l’aborto è praticamente senza limiti, senza restrizione alcuna e liberissimo. Il risultato è che dal 1969 ad oggi si calcolano 3,5 milioni di bambini uccisi, per una media di 100mila all’anno.

Con il presidente Justin Trudeau, poi, il Canada è diventato un vero leader mondiale nella promozione degli attacchi alla vita nascente. Tanto per fare un esempio, da noi già raccontato, il governo ha stanziato 650 milioni di dollari per diffondere l’aborto nel mondo. Il tutto – occorre ricordarlo – a spese dei contribuenti...

Alla Marcia per la Vita i manifestanti, con alcuni politici conservatori in testa, hanno ricordato all’opinione pubblica che la vita di un essere umano inizia dal concepimento e termina con la morte naturale (il Canada è all’ “avanguardia” anche riguardo l’eutanasia). Pertanto l’aborto è un omicidio, perpetrato per giunta contro un bambino innocente e indifeso, nel luogo in cui dovrebbe essere maggiormente al sicuro e protetto, cioè la pancia della mamma.

In Italia faremo lo stesso sabato 20 maggio, alla Marcia per la Vita di Roma.

Federico Catani

Fonte: LifeSiteNews

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