16/11/2017

La Buona Notizia #804 – Servire la vita si può!

La Buona Notizia di oggi ce la dà non chi ha fatto del bene ma chi ne ha ricevuto tanto e gratuitamente proprio nel momento del bisogno.

Si tratta di donne in difficoltà che, come racconta un articolo di Life Site, sono state aiutate a tenere in vita il bambino che portavano nel grembo senza dover rinunciare a lui. A fare da “Buon Samaritano”, in questo caso, è il Network Good Counsel di Londra.

La prima a testimoniare è Anna, una studentessa che stava subendo molte pressioni per abortire. Tutti le dicevano che sarebbe stata la scelta migliore per lei. Avrebbe voluto tenere il bambino ma non sapeva proprio come poterlo mantenere dal punto di vista economico. Era ormai alle porte della clinica che avrebbe eliminato la piccola vita che portava in grembo quando trovò qualcuno ad aspettarla. Anna racconta: «La donna mi avvicinò e disse: “Sei qui per l’aborto? Posso aiutarti se non vuoi farlo” ed io dissi: “Cosa? Puoi aiutarmi?” E poi mi è bastato un secondo per dire: “Ok! Verrò con te».

Il bimbo di Anna ora è in vita grazie al loro operato. Il Good Counsel ha provveduto in ogni modo per aiutarli, pagando bollette e comprando tutto ciò di cui avevano bisogno, compresi i regali di Natale per il piccolo.

La stessa esperienza è stata vissuta anche da Kate. Era già in clinica e, mentre tutti le facevano sempre più pressioni per togliere la vita di suo figlio, ebbe un ripensamento e per sottrarsi a costoro dovette scappare. Dopo essere entrata in contatto con il Good Counsel tutto cambiò. Ora dichiara: «Ho avuto la mia bambina che ora ha tre anni e mezzo. È una bambina incredibile e perfetta, è l’amore della mia vita».

La lettera di Kate è stata letta anche in un dibattito parlamentare per difendere i gruppi pro vita. Gli abortisti volevano infatti imporre delle “zone tampone” intorno alle loro cliniche per mettere a tacere il loro operato.

Un altra donna, Joaquina, testimonia: «Da allora, qualsiasi supporto che mi servisse, da consulenza finanziaria a legale o abbigliamento, mi è stato offerto instancabilmente».

Aspetti comuni legano le tre testimonianze. Tutti coloro che volevano indurre le donne a togliere la vita ai loro bambini presentavano l’aborto come un qualcosa di liberante e come la scelta migliore che potessero fare. Di fatto, i cosiddetti pro-choice (mentendo alle donne) presentavano questa come unica scelta priva di alternative efficaci.

Perchè mai uccidere così brutalmente questi innocenti? E perchè vietare ai gruppi pro vita di dare una speranza a costo zero alle donne in difficoltà? Poniamoci queste domande e deduciamo da soli chi veramente opera a favore delle donne e della vita e chi agisce contro.

Luca Scalise


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