17/01/2018

La Buona Notizia #837 – No all’aborto, vince la vita

Oggi la Buona Notizia ci parla della vittoria della vita sull’aborto. Una vittoria non scontata, anzi: troppo spesso abbiamo notizie di donne che, anche per via di una scarsa e tendenziosa informazione, rifiutano la vita che portano in grembo. E questo soprattutto se, durante la gravidanza, arriva una diagnosi di malattia del bambino: questo spesso equivale a una “condanna a morte” tramite aborto. Chi non è perfetto, non è degno di vivere: è questo l’adagio eugenetico che è andato sempre più affermandosi, seppur nascosto dietro una falsa idea di compassione («Abortiamo per il bene del bambino, avrebbe una vita di sofferenza»).

Talvolta però, dicevamo in apertura, la vita vince e alcune mamme coraggiose vanno contro tutti – medici in primis – e tutelano il fiore che sta sbocciando nel loro grembo.

È questo il caso di una mamma inglese, Yvonne Exell, e del suo bambino, Ruben. Alla ventesima settimana di gestazione, i medici hanno diagnosticato al piccolo una malformazione adenomatoide cistica congenita (CCAM) e subito è stato prospettato un aborto “terapeutico”. «Mentre la condizione – scrive Live Actionè rara, colpisce solo una su 10.000 gravidanze, è il tipo più comune di lesione polmonare fetale. La CCAM è una lesione polmonare benigna che può variare di dimensioni».

Per Yvonne, tuttavia, l’opzione dell’aborto non era contemplata. La vita del suo bambino non era soggetta a scelte: è vero che le probabilità di sopravvivenza non erano molte, ma questa non era buona scelta per uccidere suo figlio.

Le conoscenza sulla CCAM erano poche, tutto era incerto. Sottoposta a continui controlli e con degli steroidi da prendere, Yvonne trova un grande supporto nelle comunità online di mamme di bambini con la stessa patologia.

Alla fine Ruben è nato e respirava correttamente. Dopo poche ore, tuttavia, c’è stato un declino e il piccolo è stato ricoverato in terapia intensiva. Ci sono stati giorni veramente difficili.

Oggi Ruben ha nove mesi e sta bene, cresce come ogni bambino. Appena sarà possibile, verrà sottoposto a un intervento chirurgico durante il quale gli asporteranno il lobo inferiore del polmone, che si riparerà in seguito da solo, e ovviamente sarà monitorato per tutta la vita. Ad ogni modo, le prospettive non sono così negative come era stato prospettato dai medici: la CCAM è una malattia che ha una prognosi, solitamente, abbastanza favorevole.

Insomma, con Ruben la vita ha vinto – ancora una volta – sull’aborto!

A domani, con un’altra Buona Notizia!

Redazione

Fonte: Live Action


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