15/02/2018

La Buona Notizia #854 – Non parla, ma fa l’avvocato

La Buona Notizia di oggi ci porta in Slovenia, per conoscere la storia di Sara Ahlin Doljak.

Sara è una donna, una moglie, una mamma, un avvocato, un conferenziere, una figlia, un’amica... e tanto, tanto altro. Ma è anche una persona che non riesce più a parlare e a camminare per via della sclerosi multipla.

Eppure, la Buona Notizia è che – a distanza di sei anni dalla diagnosi – Sara è una persona in pace con se stessa e realizzata, soddisfatta della sua vita piena e fruttuosa. Infatti, al contrario di quanto verrebbe spontaneo pensare, non ha rinunciato a nulla della sua vita e, anzi, è lei stessa a dire che è stata proprio la malattia a consentirle di conoscersi meglio e andare più a fondo delle cose. «Il peggioramento della mia condizioneafferma in un’intervista ad Aleteiaha in realtà permesso il mio progresso. Prima di allora facevo attenzione molto raramente agli avvisi che mi mandava il corpo, non ascoltavo l’SOS della mia anima. Sono grata per il fatto di aver trovato il mio contatto interiore, la saggezza del cuore e l’amore incondizionato. Tutti questi cambiamenti sono una sorta di rinascita».

Chiaramente ci è voluto tempo, non è stato tutto immediato. All’inizio la malattia, per una persona sportiva e determinata come lei, era una montagna insormontabile e la sua reazione era stata quella di rifiuto e di chiusura. In seguito, tuttavia, anche grazie al riavvicinamento alla fede, Sara ha cambiato prospettiva... e con questa è cambiato il suo modo di rapportarsi con il marito («Quando alla fine ho ammesso a me stessa che Bojan era mio alleato, il nostro rapporto ha iniziato a rafforzarsi nell’amore e nella sincerità. Solo l’estate scorsa, sei anni dopo la mia diagnosi, ho smesso di cercare uscite d’emergenza terrene. Solo ora vedo e sento mio marito, che amo con tutto il mio cuore»), con i suoi figli di 11 e 13 anni, con il mondo esterno (colleghi, studenti, clienti) e anche con il suo sé interiore.

Ora Sara è contenta, lo si capisce dai suoi occhi. Tanto da poter scrivere sulla sua lavagnetta scrivi e cancella: «La diagnosi della sclerosi multipla non è la fine. Per me è stata un avvertimento a smettere di sforzarmi tanto per l’aspetto materiale della professione legale».

A domani, con un’altra Buona Notizia!

Redazione


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