Apriamo questa nuova settimana de La Buona Notizia con una speranza in più per tanti bambini che, nati prematuramente, spesso rischiano di diventare ciechi o ipovedenti.
In Svezia, i ricercatori della Sahlgrenska Academy, la Facoltà di Medicina dell’Università di Gothenburg, avrebbero infatti trovato un modo per proteggere i bambini prevenendo tali rischi.
Come spiega un articolo dell’Ansa, nei casi di nascite molto premature, i vasi sanguigni della retina potrebbero non essersi ancora formati bene. Il rischio è che un distacco della retina stessa possa avere come conseguenza una malattia rara, la “retinopatia del prematuro”, che renderebbe il piccolo ipovedente o, nei casi più gravi, anche cieco.
La sperimentazione è stata condotta esaminando, su novanta bambini nati prima di 28 settimane di gravidanza, i livelli di circa 20 diversi acidi grassi del sangue. Da tale ricerca è emerso che ci sono importanti nessi fra questa patologia ed i livelli bassi di acido arachidonico presente nel sangue di questi piccoli.
Come afferma la professoressa Ann Hellström, direttrice della ricerca, «L’acido arachidonico sembra essere di particolare importanza durante l’intera gravidanza come elemento di base per le membrane [...] quindi riteniamo che sia importante che i bambini prematuri ricevano questo acido grasso come integratore».
Ora, quindi, una combinazione di acidi grassi DHA verrà somministrata a 210 bambini per testarne l’efficacia.
È bene che la scienza continui a prendersi cura di questi piccoli campioni che con la loro stessa vita mettono in crisi i sostenitori dell’aborto, mostrando che la vita umana ha inizio nel concepimento.
Chi, mentendo, dice che nessun bambino, nato prima delle 24 settimane, possa restare in vita – per giustificarne l’aborto – dovrebbe sapere che non solo ne sono nati di più piccoli (e sani) ma che al giorno d’oggi i prematuri sopravvivono molto più facilmente.
Luca Scalise
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