La Buona Notizia di oggi è che la scienza fa ulteriori progressi nella cura dei bambini ancora non nati, in particolare nel campo della “chirurgia fetale“ (di cui abbiamo parlato in vari articoli).
Oggi, anche i bambini cui viene diagnosticata la spina bifida, una pericolosa malformazione del sistema nervoso centrale, possono essere operati in utero.
È grazie ad un intervento del genere che la piccola Caroline Faith Blaire della Pennsylvania oggi si trova in perfetto stato di salute, pur essendo stata operata l’anno scorso nel grembo materno.
Le era stata infatti diagnosticata in utero una spina bifida mielomeningocele, la cui prognosi è piuttosto infausta: morte entro i primi mesi di vita o, nel caso di sopravvivenza, paralisi flaccide e disturbi sfinterici, oltre che un enorme rischio di meningite.
Per i medici che hanno annunciato questo triste responso non c’era soluzione diversa da quella che ormai troppe volte abbiamo sentito: «Signora, deve abortire».
Ma i genitori di Caroline hanno accettato di amare la figlia così com’era, senza uccidere la sua piccola vita, che non aveva alcuna colpa della malformazione da cui era affetta. E non si sono neanche dati per vinti, hanno sperato, hanno pregato ed infine hanno trovato i medici che facevano al caso loro.
Il team chirurgico del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center ha abilmente operato la colonna vertebrale di Caroline, ancora in utero, e lei è nata sei settimane dopo completamente sana.
Fortunatamente gli studi della chirurgia prenatale sono stati in grado di salvare tanti altri bambini, che abbiamo avuto la gioia di presentarvi.
Anche il New York Times ha evidenziato l’efficacia di queste nuove tecniche ed attualmente 13 ospedali negli Stati Uniti effettuano questi interventi con successo.
Ma ancora il 68% dei bambini vengono abortiti dopo aver ricevuto una simile diagnosi...
Proprio per questo noi di ProVita ci siamo impegnati a promuovere la “scienza prenatale”, sostenendo la Fondazione “Il Cuore in una Goccia” Onlus, per aiutare madri e bambini senza ricorrere ad alternative mortifere.
Luca Scalise
Fonte: LifeNews
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto