24/12/2013

La Cina ha ammorbidito la politica del figlio unico???

Si calcola che in Cina vengano eseguiti 35.000 aborti ogni giorno, quasi dieci volte il numero di quelli che avvengono negli Stati Uniti. Buona parte di questi sono forzati in adempimento della politica del figlio unico, per la quale è bene chiarire che è necessario chiedere il permesso alle autorità anche per avere il primo e unico figlio.

Poi la dichiarazione d’intenti del PCC, che i nostri media hanno amplificato e la gente ha recepito come “cambierà la politica del figlio unico in Cina”.

Ecco un esempio del “cambiamento”.

All’inizio di quest’anno i funzionari cinesi della pianificazione familiare avevano annunciato che alcune coppie sarebbero state autorizzate a avere un secondo figlio, in alcune circostanze particolari: per esempio quando gli sposi vivevano con la famiglia della moglie e questa aveva solo sorelle.

I coniugi Luo, a Nanning, hanno quindi ottenuto a giugno il “permesso di nascita” e la signora Luo è rimasta incinta. Ora, invece, i funzionari della pianificazione familiare hanno comunicato loro che il permesso è stato concesso per errore: la legge era stata ulteriormente specificata: la signora Luo ha più di una sorella e non rientra più nella fattispecie che consente il permesso, e quindi ora intimano alla coppia di abortire oppure sarà multata di una somma tanto salata che servirà loro tutta la vita per pagarla.

(Tra le pieghe della dolorosa vicenda chi ha un minimo di cultura giuridica capirà che in Cina il principio della irretroattività della legge, su cui di fonda qualsiasi ordinamento civile e democratico, non si sa proprio cosa sia...).

Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da LifeSiteNews in lingua inglese

di Kirsten Andersen

Festini

 

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