19/01/2019

La nuova silenziosa strage degli innocenti: genitali di gomma per bambini trans

Che i bambini siano maschi e le bambine siano femmine, evidentemente non rappresenta più un’affermazione lapalissiana, nel mondo di oggi, in cui la spietata mentalità del business a tutti i costi travolge, con violenza, anche i bambini più piccoli.

Eh sì, perché succede che, in alcune famiglie in cui bambine di appena tre-quattro anni, attraversano la comune fase del “maschiaccio” (che hanno vissuto, nella loro infanzia, donne oggi in perfetta in sintonia con il proprio corpo e la propria psiche) vengano considerate, nel folle mondo contemporaneo, dai propri genitori, addirittura delle transessuali e trattate come tali, trasformandole, anche nell’aspetto fisico in piccole transgender. Ci riferiamo all’incredibile trovata della scaltra proprietaria di un negozio di sex toys online che evidentemente deve aver fiutato l’affare che ruota intorno a questa follia dilagante e ha aperto Transkids, un  sito  in cui vengono venduti genitali in lattice per bambine “in fase di transizione” , dotati di  cinture per sostenerli, dispositivi a imbuto per potere urinare in piedi, proprio come un maschietto, in modo che l’illusione sia più realistica possibile e in quattro tonalità di colore diverse.

A completamento dell’agghiacciante  proposta commerciale, ovviamente non poteva mancare una specie di “supporto didattico” per spiegare il gender ai bambini (già confusi dai propri genitori). Basta dare un’occhiata a copertine e titoli per provare un brivido lungo la schiena: su un primo libro campeggia il disegno di una bambina con i codini e la scritta  «Mio padre pensa che io sia un maschio?!», sottotitolo: «Le persone che ami non sempre riescono a vedere ciò che sei». Mentre sulla copertina di un altro testo sono disegnati bambini dai volti arancioni, azzurri e lilla; sotto la scritta «Sesso è solo una buffa parola».

Non finisce qui, perché per giustificare questo commercio spudorato sulla pelle dei bambini, il sito in questione riporta candidamente le seguenti parole: «Mentre molti bambini trans non sentono subito il bisogno di avere un pene nelle mutande, alcuni, invece, ne vogliono uno fin da subito e i modelli sul mercato sono troppo grandi per la maggior parte dei bambini sotto i dieci anni. Così abbiamo convinto i nostri amici alla Arcer Silicone Packers a farne una versione mini. Forse a qualcuno sembreranno minuscoli, ma abbiamo fatto tantissime ricerche e le riproduzioni sono accuratissime». È la spietata legge del mercato che emerge in tutta la sua spudoratezza, da queste parole e non importa se, proprio quest’anno, in Inghilterra, i medici britannici hanno lanciato l’allarme per l’aumento dei casi di bambini transgender (ben 4.400% in più rispetto a 10 anni fa), perché se nasce un desiderio, giusto o sbagliato che sia, va realizzato a qualunque costo, perché c’è chi sulla “dittatura dei desideri”, che oggi sta generando piccoli e grandi infelici, ci ha costruito un fiorente business.

Manuela Antonacci

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