14/07/2019

La scandalosa politica “;dei due figli” nel Regno Unito

Dopo lo scandaloso tentativo e l’emblematica prova di decidere per via giudiziaria l’eutanasia di Stato, fortunatamente fallito grazie alla Sentenza della Corte di Appello di Londra che la scorsa settimana ha annullato una decisione che voleva imporre l’aborto forzato ad un mamma disabile per il ‘suo bene e il bene del figlio’, in Inghilterra si scoprono nuovi dettagli sulla funesta eugenetica che avanza.

L’Independent nei giorni scorsi ha descritto la situazione orripilante che emerge nel Paese dove le donne povere sono forzate all’aborto. Libera scelta, ‘utero mio e decido io’… slogan tanto bugiardi quanto falsi.

Le donne sono spinte a prendere in considerazione l’aborto anche causa della politica del governo che «intrappola i bambini in povertà», afferma un rapporto recentemente pubblicato. Ricordiamo, per inciso, che una delle proposte e poi ordinanze dei governi inglesi, prussiano e Usa del secolo scorso prevedeva proprio la povertà tra le ragioni per applicare ogni forma di eutanasia e malthusianesimo.

Le madri sono state costrette a prendere in considerazione l’idea di abortire in modo da poter sfamare le loro famiglie a causa di una politica governativa che riduce alcuni assegni familiari per le famiglie con più di due figli, secondo una nuova relazione. Il limite dei due figli, che proibisce alle famiglie di ricevere credito fiscale e credito universale per un terzo o un figlio successivo, equivale a “;intrappolare i bambini nella povertà” al punto da non poter mangiare cibi sani o frequentare società sportive, secondo la ricerca del Child Poverty Action Group (Cpag) e la Chiesa d’Inghilterra. Dati che dimostrano come le politiche fiscali e i benefici economici alle famiglie siano cruciali per la natalità e strumenti di una giustizia sociale reale.

Sulla base di un’indagine su oltre 430 famiglie colpite da queste scellerate decisioni del governo May, oltre a ulteriori prove da parte di enti di beneficenza, la relazione ha rilevato che in alcuni casi le donne che avevano avuto gravidanze non pianificate – spesso perché la contraccezione aveva fallito – si erano sentite obbligate a considerare l’aborto e vi avevano acceduto a malincuore perché “;costrette” da ragioni economiche .

Una politica statale «crudele» che «ha inviato un messaggio chiaro a tutte le famiglie delle classi operaie e medie: un bambino conta più di un altro semplicemente in base all’ordine in cui sono nati». Il limite dei due figli faceva parte di un pacchetto di modifiche ai benefici annunciato già nel 2015, volto a ridurre la spesa per le famiglie in età lavorativa. A partire da aprile 2017, le famiglie a basso reddito che hanno un terzo figlio o successivo hanno perso il diritto a un ulteriore sostegno attraverso il credito fiscale per i minori e il credito universale, del valore di £ 2.780 per bambino all’anno. Una discriminazione bella e buona, tanto ingiusta, che di fatto discrimina non solo i bambini ma anche le famiglie in puro stile eugenetico: se sei povero vali meno che se sei ricco e i tuoi figli ancor meno di te.

Circa 160.000 famiglie sono state colpite dalla politica fino a oggi, mentre 300.000 bambini saranno spinti in povertà entro il 2023/24, secondo i risultati, che suggeriscono inoltre che 1 milione di bambini diverranno ancor più poveri nei prossimi cinque anni .

Il rapporto afferma che entro il 2024 si prevede che più della metà dei bambini in famiglie con tre o più figli sia in condizioni di povertà.  Alison Garnham, amministratore delegato di Cpag, ha invitato il governo ad alzare il limite dei due figli, dicendo: «Non abbandoneremmo un bambino malato nei nostri ospedali o non impediremmo loro di andare a scuola, eppure il limite dei due figli nega alle famiglie il supporto di cui hanno bisogno dal nostro sistema di sicurezza sociale quando attraversano momenti difficili, intrappolando bambini in condizioni di povertà». Paul Butler, Vescovo di Durham, si è scagliato contro la politica famigliare del governo dicendo che essa va contro il principio di giustizia sociale e spinge le donne all’aborto oltreché le famiglie e bambini in povertà.

La ricerca del Child Poverty ha smosso le acque tra i Laburisti, oggi all’opposizione, e spinto Margaret Greenwood, segretaria del lavoro e delle pensioni del governo ombra, ha dichiarare che «il governo deve ascoltare le prove schiaccianti contenute in questo rapporto e cambiare l’impatto di questa politica crudele sulle famiglie costrette a ridurre gli elementi essenziali e ad andare verso la povertà».

Il governo May è stato occupato a discutere per anni la Brexit, senza riuscirci; nelle prossime settimane i Conservatori eleggeranno il loro leader tra Boris Johnson e Jeremy Hunt. La vera discussione dei prossimi mesi non riguarderà solo come uscire dall’Europa e come meglio preparare le elezioni politiche. I Conservatori dovranno decidere se riprendere le politiche favorevoli alle famiglie e alla natalità di David Cameron o abbandonare la giustizia sociale alle proposte Laburiste. Temi determinanti per i cittadini britannici molto più che la Brexit.

Luca Volontè

Fonte: Independent

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