27/05/2015

La vita è il primo dei diritti fondamentali: parola di Andrzej Duda

Dalla stampa polacca ritagliamo alcune delle dichiarazioni di Andrzej Duda, il nuovo presidente della Polonia, che confermano la stima che avevamo riposto in un uomo che certamente è pro vita e pro famiglia.

Gli auguriamo di riuscire a tenere fede ai suoi principi anche nelle contingenze della politica che spesso inducono o impongono tristi compromessi.

Duda ha dichiarato apertamente che, se fosse stato al potere, non avrebbe mai ratificato la “Convenzione antiviolenza” (che purtroppo è stata ratificata nel aprile 2015 dal governo di Komorowski). Questa convenzione sostanzialmente introduce l’ideologia gender nelle scuole. In Polonia come in Italia, evidentemente. Sappiamo bene che la propaganda gender è surrettizia e dissimulata dietro intenti che all’apparenza sono nobili e condivisibili, come la prevenzione della violenza, la lotta al bullismo ecc.

Abbiamo già detto che – se fosse stato in suo potere – Duda avrebbe vietato la fecondazione artificiale che costa la vita a 8 bambini su 10.

Per questo è stato uno dei firmatari del disegno di legge che prevedeva la condanna fino a due anni di carcere per i medici che eseguono la fecondazione in vitro. Bludental 

Duda è un uomo di principi profondi, proviene da una una famiglia antica, è stato definito un cattolico “intenso”, che crede nei valori tradizionali della Polonia. Valori come Dio, Dio vivo. Ha fatto del suo attaccamento alla Chiesa e alla fede uno dei temi della campagna elettorale.

In diverse occasioni ha dichiarato che il diritto fondamentale è il diritto alla vita, che l’urgenza principale dei nostri tempi è la tutela della vita, fin dal concepimento.

Il suo rivale, Komorowski, si dichiarava anche lui cattolico, e iniziava la maggior parte degli eventi cui partecipava con la Messa, ma ha sempre detto che “il presidente è il presidente del paese, non il presidente della coscienza dei polacchi”.

E Duda? In un’intervista a mons. Ireneusz Skubis sul settimanale “Domenica” quando gli viene chiesto come avrebbe potuto aiutare la famiglia, il candidato – a parte la promessa di vantaggi finanziari per i figli – ha promesso di “bloccare qualsiasi azione che fosse tesa a tagliare le radici, sulle quali è costruita società polacca – le radici della nostra fede. Questo vorrebbero alcune mode e ideologie estranee alla tradizione polacca, che vorrebbero costruire un “uomo nuovo”: come cattolico e come uomo, padre di famiglia, assolutamente non sono d’accordo “.

Duda crede profondamente anche alla missione della cultura in Polonia. Si oppone a quegli eventi pseudo-culturali, che “offendono i Polacchi, gli uomini e i credenti”.

Redazione

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