25/03/2017

L’aborto non è un omicidio in un ateneo cattolico?

Marco Tosatti sul suo blog commenta la decisione dell’Università Cattolica di Lovanio di mettere sotto inchiesta un professore che ha osato dire che l’aborto è un omicidio.

Giustamente, come prima cosa, mette un bel punto interrogativo vicino all’aggettivo “cattolica” di cui si fregia tale ateneo.

Sottolinea poi che «anche di recente il Pontefice ha definito l’aborto un crimine orrendo».

Stéphane Mercier, un professore supplente, però, durante una lezione ha detto : «La verità è che l’aborto è l’uccisione di una persona innocente. Ed è proprio un omicidio particolarmente abietto, perché l’innocente in questione è senza difesa».

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L’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio

Spiega Tosatti che «la frase è contenuta in un testo di quindici pagine intitolato “La philosophie pour la Vie”, destinato a studenti del primo anno di corso in filosofia. Il testo paragona l’aborto allo stupro, considerando che dovrebbe essere considerato “più grave dello stupro”. E anche questo – a rigor di logica – non dovrebbe essere contestabile. Un omicidio è giudicato dal Codice in maniera più pesante di uno stupro».

Poi Tosatti ricorda cosa dice il Catechismo: «Non uccidere il bimbo con l’aborto, e non sopprimerlo dopo la nascita [Didaché, 2, 2; cf Lettera di Barnaba, 19, 5; Lettera a Diogneto, 5, 5; Tertulliano, Apologeticus, 9]. Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini l’altissima missione di proteggere la vita, missione che deve essere adempiuta in modo umano. Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l’aborto come l’infanticidio sono abominevoli delitti».

Invece L’Università Cattolica di Lovanio, secondo quello che riporta Tosatti, ha messo sotto inchiesta il professore perché «il diritto all’ aborto è iscritto nel diritto belga e il testo di cui siamo venuti a conoscenza è in contraddizione con i valori sostenuti dall’università. Il fatto di veicolare posizioni contrarie a questi valori durante l’insegnamento è inaccettabile».

Tosatti conclude, e noi con lui: «Ci aspettiamo che dopo una dichiarazione del genere il card. Versaldi, responsabile dell’Educazione Cattolica in Vaticano, sia saltato sulla sedia e abbia cominciato a sfogliare la sua agenda per vedere chi possa far parte di una commissione d’inchiesta sull’Università che si fregia, a nostro parere impropriamente, del nome di “cattolica”. E immagino che anche l’episcopato belga sia tutto in un fermento scandalizzato….».

Il professor Stéphane Mercier testimonierà alla Marcia per la Vita di Bruxelles che si terrà domenica 26 marzo alle 15.00: perché sia rispettata l’umanità di ognuno e perché sia rispettata la libertà d’insegnamento.

Redazione


 

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