03/04/2018

L’aborto non serve alla salute delle donne: lo dice il medico!

A poco più di un mese dal referendum sull’8º emendamento della costituzione irlandese – fissato per il 25 maggio – la propaganda abortista ripete ossessivamente che il SI’ servirà a legalizzare l’aborto e a migliorare il livello di salute delle donne.

A questa mengogna grottesca abbiamo risposto già tante volte, ma visto che loro insistono, anche noi insistiamo e rilanciamo le testimonianze di  medici e altri operatori sanitari che hanno spiegato chiaramente che proteggere il diritto alla vita dei bambini non ancora nati serve anzitutto a proteggere la salute fisica e psichica delle donne.

Il dott. John Mongahan, un ostetrico, ha spiegato che l’aborto non è una forma di assistenza sanitaria: mai una volta nella sua lunga carriera e nella letteratura scientifica si è prospettato un caso in cui la legge irlandese abbia impedito di curare adeguatamente ed efficacemente una donna. Le statistiche dell’OMS, del resto, mostrano – a chi le vuol vedere – che nei Paesi dove le leggi sull’aborto sono più restrittive i tassi di mortalità materna e infantile sono più bassi.

Piuttosto, la legalizzazione dell’aborto, secondo le proposte avanzate in sede politica – se vincesse il SÌ – sarebbe altamente e ingiustamente discriminatoria e lesiva nei confronti degli operatori sanitari che sanno bene che sono donne sane incinte di  bambini in buona salute a chiedere di abortire: è stra-dimostrato dalle statistiche di tutti i Paesi in cui l’aborto è legale che è questa categoria di donne  quella  che abortisce di più.

L’aborto non è una medicina, non è una cura, non serve a curare:  è solo una licenza d’uccidere.

La dottoressa Eimear Thornton, pediatra e madre di quattro figli, denuncia la mancanza di trasparenza nel battage mediatico dei promotori del SI’. 

La propaganda abortista, lautamente finanziata dalla lobby della morte intrenazionale, come al solito mischia le carte in tavola e confonde le persone che invece devono capire che abrogare l’8° emendamento vuol dire consentire la legalizzazione dell’aborto a richiesta: cosa a cui il popolo irlandese è fortemente contraria.

Perciò, i volontari delle associazioni prolife irlandesi si stanno impegnando a bussare a tutte le porte per spiegare alla gente l’importanza della votazione di maggio, e perché è importante votare NO per salvare l’8° emendamento che attualmente offre uguale protezione alla vita dei bambini e a quella delle donne che li portano in grembo.

Redazione

Fonte: LifeSiteNews

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