18/06/2019

Le contraddizioni Usa, dal Santuario per i nascituri ai fondi per l’aborto a NY

Il consiglio comunale di Waskom, una cittadina di 2.000 abitanti in Texas, negli Stati Uniti, ha votato un decreto per dichiararsi “Santuario per i nascituri”.

La decisione è arrivata poiché il piccolo comune, che si trova a pochi chilometri dalla Louisiana, ha proibito l’interruzione di gravidanza all’interno dei suoi confini. Il provvedimento ha infatti definito la Roe vs Wade, cioè la sentenza del 1973 della Corte Suprema sull’aborto, e tutte le successive leggi che lo regolano, come «usurpazioni incostituzionali» messe in pratica dal potere giudiziario statunintese.

Un consigliere comunale di Waskom ha dichiarato che la decisione è stata presa per «proteggere le nostre città e i nascituri». Nel paese texano, infatti, già non esistono centri dove poter effettuare l’interruzione di gravidanza e il decreto potrà garantire che non ne verranno aperti altri in futuro. La mossa ha inoltre un duplice scopo. Da una parte, appunto, vuole proibire l’insediamento sul territorio di quelle che sono state dichiarate come «organizzazioni criminali» dagli stessi consiglieri del comune, anche perché nel recente passato una clinica abortista voleva trasferirsi proprio sul suolo comunale. Il secondo obiettivo, invece, è quello di dare un forte segnale a livello nazionale. Il sindaco, Jesse Moore, ha avvertito i suoi consiglieri del rischio di essere citati in giudizio per questa decisione, che potrebbe quindi finire anche alla Corte Suprema. Un’eventualità che però, anziché negativa, potrebbe essere auspicabile poiché, dopo la nomina di Brett Kavanaugh, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha adesso in teoria una maggioranza pro life.

Il decreto, inoltre, è stato apprezzato da Mark Lee Dickson, direttore di Right to Life, il quale ha dichiarato che «è bello vedere gli uomini di Waskom alzarsi in piedi per proteggere donne e bambini».

L’iniziativa di Waskom, l’ennesima nota positiva del percorso pro life di tanti comuni, e soprattutto Stati, a stelle e strisce, arriva negli stessi giorni in cui il comune di New York, al contrario, ha annunciato di essere la prima città a finanziare direttamente fondazioni abortiste. La Grande Mela ha infatti stanziato 250 mila dollari da donare alla New York Abortion Access Fund, l’organizzazione che offre aiuto e assistenza finanziaria a coloro che non sono in grado di pagare per un aborto e che vivono o stanno viaggiando nello Stato di New York. Tale cifra, si stima, consentirà ad almeno 500 donne di mettere fine alle proprie gravidanze. Una nota dolente, che si va ad aggiungere a quella dell’Illinois, che sempre in questi giorni ha varato una legge sull’aborto a nascita parziale.

Salvatore Tropea

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