20/04/2016

L’ideologia Lgbt si impone con il cinema, la radio e la tv

L’ideologia Lgbt non ha bisogno di un partito per imporre la propria agenda. Riesce molto più efficacemente ad essere incisiva attraverso ingenti finanziamenti dei “poteri forti” e tramite una martellante propaganda fatta con tutti i mezzi di comunicazione possibili ed immaginabili.

Primo fra tutti – come la storia dei totalitarismi del XX secolo insegna – il cinema.

Ebbene, come riporta LifeSiteNews, durante la ventisettesima edizione del Gay & Lesbian Alliance Against Defamation (GLAAD) Media Awards (ovvero del cinema Lgbt), che si è svolta al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles lo scorso 2 aprile, gli organizzatori hanno dichiarato apertamente che l’ideologia gender, con annessi e connessi, si diffonde attraverso cinema, radio e televisione.

Chiaramente lo sapevamo. Ma ora abbiamo la conferma ufficiale degli stessi protagonisti. Abbiamo parlato svariate volte di questa strategia sottile e pervasiva, a livello mondiale. Di esempi ve ne sono tantissimi.

Leni-Riefenstahl_cinema-Lgbt_nazismo
Leni Riefenstahl, la grande regista del cinema nazista

Nella serata di premiazione, la presidente di GLAAD, Sarah Kate Ellis, ha confermato che di fronte ad una legislazione non ancora pienamente favorevole ai gay, la lobby Lgbt punta sull’industria dello spettacolo.

Ellis ha ammesso che per cambiare il sistema valoriale del popolo americano in tema di omosessualità, per decenni, almeno dagli anni Settanta, un certo numero di attivisti gay ha lavorato per manipolare l’informazione passata dai media. Moltiplicando ad esempio, nell’immaginario collettivo, il numero di persone omosessuali. I risultati si vedono. Non solo Negli Stati Uniti. Ad ogni modo c’è da aggiungere pure che l’apparato “repressivo” Lgbt, stile psicopolizia orwelliana, è perennemente in azione e pronto ad annientare chiunque ancora (ovvero la maggioranza della gente) resiste all’ideologia Lgbt. La famosa Gaystapo...

Tutto ciò deve metterci in allerta e spingerci a ideare buone strategie di risposta, atte a fermare e controbattere per le rime questa assurda ideologia mortifera. Non si può stare sempre sulle difensive. Bisogna anche attaccare, senza complessi di inferiorità.

Due chicche finali in merito alla premiazione in questione.

La prima: l’evento ha avuto l’appoggio, con tanto di lettera scritta, di Hillary Clinton, candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti e sempre in prima fila quando si tratta di difendere lo sterminio dei bambini con l’aborto e la distruzione della famiglia naturale con il riconoscimento degli pseudo-matrimoni gay e dell’ideologia Lgbt.

La seconda, davvero degna di nota: in linea con la teoria gender e per non discriminare nessuno, gli organizzatori hanno evitato l’antiquata ed omofoba separazione tra bagni per uomini e bagni per donne, optando piuttosto per wc “neutri”, in modo tale da permettere anche ai transgender di espletare le loro esigenze fisiologiche in tutta serenità. (I nostri lettori sanno bene della surreale battaglia politica a proposito dei bagni che ormai divampa nelle scuole, nei college e negli uffici pubblici d degli Stati Uniti d’America)

Crediamo non sia necessario aggiungere altro...

Redazione

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.