05/07/2019

Mamme informate sull’aborto e i suoi rischi, il Kentucky ci prova

Esistono davvero alternative all’aborto. Sono tante e valide; meritano davvero di essere prese in considerazione. Anche perché, purtroppo, dall’aborto, non si torna indietro. Nel caso della Ru486, ovvero dell’aborto farmacologico, però, c’è possibilità di interrompere la pratica, grazie a un antidoto (qui le indicazioni a riguardo). È fondamentale, dunque, che si sappia ed è per questo che ci impegniamo spesso a parlarne.

Questa stessa necessità, spiega un articolo di National Right to Life, è stata ben colta anche nello Stato del Kentucky, in cui una nuova legge impone l’obbligo di informare le donne che chiedono la pillola abortiva sulla possibilità di inversione della procedura.

Inoltre, la RU486 deve essere obbligatorimente prescritta dal medico.

Quando si parla di leggi pro life, in tanti si affannano a condannarle come retrograde, senza riflettere sul loro contenuto. Si finisce, così, per diffondere un’informazione parziale e menzognera. Infatti, in molte occasioni si vuole presentare il fatto che l’aborto sia legale come causa del calo di aborti recentemente registrato in vari Paesi. Non è così e il Kentucky lo ha capito. Ecco perché intende registrare il numero di aborti farmacologici praticati, attraverso l’obbligo di prescrizione medica.

Perché, se (come abbiamo spiegato anche per l’Italia) l’aborto chirurgico è in calo, è a causa della diffusione sia della Ru486 (l’aborto farmacologico), sia di quei tanti metodi di “;contraccezione” che, nei rari casi in cui non inibiscono l’ovulazione, impediscono l’annidamento in utero di un ovulo fecondato (quindi, di un uomo), provocando un aborto.

Inoltre, come sempre ribadiamo, una scelta non è mai veramente libera se non è al contempo pienamente consapevole. L’obbligo di informare le donne sulla possibilità di interrompere l’aborto farmacologico è, quindi, una vera misura a tutela della libertà della donna, come anche rendere note le possibili e gravi conseguenze sulla sua salute fisica e psichica, dovute alla Ru486.

L’antidoto all’aborto farmacologico ha già salvato numerose vite umane e sono davvero in tante le mamme che ringraziano chi le ha informate di questa possibilità.

Luca Scalise

Fonte: National Right to Life

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