19/09/2016

Marce per la Vita a Berlino e a Berna: in migliaia contro l’aborto

Lo scorso sabato 17 settembre, si sono tenute due Marce per la Vita sul suolo europeo: una a Berlino, capitale della Germania, l’altra a Berna, capitale e della Svizzera.

A Berlino, per difendere il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale sono scese in strada circa 7.500 persone. La Marcia per la Vita tedesca (Marsch für das Leben), organizzata da varie realtà associative del mondo pro-life, in questa tredicesima edizione ha così registrato un aumento del numero dei partecipanti.

Il tema di quest’anno è stato “Sì alla vita. Per un’Europa senza aborto ed eutanasia” e tra i cartelli e gli striscioni sventolati dai manifestanti ce n’erano alcuni che recitavano “Benvenuti i bambini” (Kinder Wilkommen), con una chiara allusione allo slogan oggi così in voga del “Refugees welcome“, specie in una Germania che accoglie sempre più immigrati e si dimentica di proteggere i più deboli tra i deboli, ovvero i bambini nel grembo materno e i malati.

La Marcia, pacifica e silenziosa, è iniziata e si è conclusa davanti al Reichstag, il palazzo che ospita il Parlamento federale tedesco (il Bundestag), dove i politici prendono le decisioni per il Paese e, osiamo dire, in un certo senso anche per il resto d’Europa. Decisioni che non vanno certo nella direzione di difendere e proteggere il diritto alla vita: aborto, eutanasia e diagnosi pre-impianto degli embrioni (per scartare ed uccidere quelli malati e “difettosi”) sembrano essere le vere priorità di un mondo occidentale, cui la Germania appartiene, ormai privo di amore a se stesso.

A Berna, la settima edizione della mobilitazione pro-life ha visto la partecipazione di circa 1.700 persone, attentamente sorvegliate dalla polizia a causa della presenza di alcuni manifestanti di sinistra che minacciavano di provocare scontri (lo stesso è accaduto a Berlino).

È stata la prima volta che la Marcia si è tenuta nella capitale svizzera. Il tema questa volta era “Degno di vita per tutta la vita”, e si è sottolineata particolarmente l’opposizione all’aborto e alla diagnosi pre-impianto.

Tra i politici presenti, l’ex consigliere nazionale del Giura bernese Jean-Pierre Graber (UDC), il quale ha sottolineato «che una serie di decisioni popolari degli ultimi 40 anni ha portato a rotture sempre maggiori con le norme giudaico-cristiane della protezione della vita. Esse riguardano l’inizio della vita. Per quanto concerne la fine della vita pressioni sempre più forti mirano a fissare nella legge l’assistenza al suicidio e in certi casi persino l’eutanasia attiva».

Federico Catani

Fonti: Actuall; Swissinfo

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