29/04/2016

Marcia per la Vita a Bruxelles: in piazza testimoni coraggiosi

I terribili attentati di Bruxelles sono stati giustamente condannati a 360 gradi dalla comunità internazionale, perché è stata stroncata la vita di tanti innocenti.

Eppure anche la legge statale, ogni giorno, a porte chiuse, permette l’uccisione legale di tanti innocenti: i bambini nel grembo materno.

Si promuovono – giustamente – le massime garanzie per i diritti umani, quando si tratta di perseguitati politici, migranti emarginati. Ma quando si tratta di bambini piccoli piccoli?

E che senso ha proteggere e garantire i diritti umani, se non si garantisce il diritto alla vita, che è il presupposto necessario di tutti gli altri?

Purtroppo viviamo in mezzo a questa grande contraddizione, questa enorme incoerenza, per cui la vita umana a volte è sacra e intangibile, a volte no. Chi o decide? La maggioranza? Siamo governati da  ‘democrazie totalitarie’?

Tali domande restano aperte, mentre ci apprestiamo a dare conto della ultima Marcia per la Vita che si è tenuta a Bruxelles nei giorni scorsi.

E’ un giusto contrappunto per questa macabra ‘democrazia’ cui ormai siamo assuefatti.

Gli organizzatori e i partecipanti meritano il nostro elogio per aver dato voce a chi non ha voce, a coloro che sono i più poveri, indifesi, vulnerabili.

E prima della marcia la polizia polizia è dovuta intervenire per allontanare i molti attivisti pro-aborto che hanno cercato di disturbare violentemente il raduno al Montes des Arts. Non dobbiamo sottovalutare il fatto che nelle “democrazie totalitarie” ci vuole coraggio per impegnarsi nella difesa della vita. Sarà per questo che solo qualche migliaio di persone, per lo più giovani e studenti, ha marciato a Bruxelles per testimoniare per la dignità di ogni bambino non ancora nato?

Gli opinion leader e i politici dovrebbero essere abbastanza intelligenti per trovare nuovi modi per sostenere le madri – in particolare per promuovere la virtù, la responsabilità e una vera possibilità di scelta (di scegliere la vita) per le  donne, ma anche per gli uomini – in modo che esse non uccidano più i propri bambini. Per frenare il suicidio demografico dell’Europa e perché la Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite del 1948 dice: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire in uno spirito di fratellanza”.

 Fonte: Human Life International 

Redazione


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