04/07/2019

Marijuana in gravidanza: il paese dei balocchi si risveglia bruscamente

L’Uruguay decise nel 2013 di legalizzare e liberalizzare il consumo ricreativo della marijuana: festa grande nel Paese che oltre all’aborto in pochi anni vide la legalizzazione di matrimoni e adozioni gay, ideologia di genere nelle scuole, legge per la protezione dei transgender, diritti ai lavoratori e lavoratrici del sesso (prostituzione) etc.

Porsi all’avanguardia delle legislazioni stravaganti, però, ha un prezzo serio da pagare in termini di salute, coesione sociale e futuro. Uno dei dati più allarmanti sta emergendo grazie alla ricerca del Centro Ospedaliero Pereira Rossel (Chpr) della Facoltà di Medicina della Università della Repubblica a Montevideo. Dallo studio emergono dati inquietanti sull’uso della marijuana da parte delle madri durante il periodo di gravidanza: se nel 2013 erano solo l’1.57% coloro che dichiaravano di fumarla regolarmente, nel 2016 sono invece state il 30% delle donne incinte a farlo. Lo stesso governo dei balocchi che ha promosso per anni campagne contro l’uso del tabacco e il fumo, ha dovuto prender atto di essersi dimenticato di promuovere analoghe campagne contro la marijuana.

Il team dei ricercatori è molto preoccupato perché i dati dimostrano come ci sia una ‘bassa percezione’ dei rischi che il fumo di marjiuana comporta per il feto e il bambino. Lo studio, pubblicato recentemente dalla rivista scientifica spagnola Addiciones, è stato fatto su circa 600 donne con domande specifiche sull’uso di varie droghe, inclusa la cocaina e si suoi derivati e l’alcool. Il numero di donne che fanno uso di alcool durante la gravidanza è salito del 50% dal 2013, seppur l’uso di alcool abbia effetti gravi sulla vita del feto e sul suo sviuppo neurofisiologico. Non solo, l’uso di alcool da parte della madre può procurare nel bimbo microcefalia, ritardo mentale, difficoltà di apprendimento e iperattività.

Il dott. Gonzalez, a capo della ricerca, ha denunciato come proprio il bere l’alcool durante la gravidanza, sia la principale causa di ritardo mentale (non ereditario) per i bambini, eppure questo disordine è totalmente evitabile. L’uso di majiuana inoltre per le donne in gravidanza porterà il bimbo a una minor crescita fetale, minor crescita cefalica e minor peso, ma anche minor sviluppo del cervello, disturbi dell’attenzione, memoria e apprendimento per il resto della vita.

«Se dovessi definirlo con un paragone di “riprogrammazione genetica”», ha dichiarato Gonzalez, «dovrei dire che coloro che fanno uso di alcool e/o marjiuana stanno riprogrammando geneticamente i propri figli, cioè li programmano per avere maggiori rischi cardiovascolari e problemi cerebro-vascolari, ipertensione e, in generale, un futuro molto problematico e limitato». Morale? Fumare fa male, la marijuana ancor più e non c’è nulla di ‘ricreativo’ nel farla, soprattutto per le donne in gravidanza e per i figli che nasceranno.

Luca Volontè

Fonte: Addiciones

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