18/12/2015

Matrimonio gay – L’Armenia si prepara a difendere la vera famiglia

Le pressioni internazionali per far riconoscere a tutti gli Stati il “matrimonio” gay o almeno un suo surrogato come le unioni civili sono sempre più forti ed evidenti.

I “dogmi” dell’agenda Lgbt vengono imposti in ogni modo, per vie subdole ma anche in maniera assai violenta. Spesso, poi, sono i giudici supremi nazionali a cambiare le leggi in senso gay-friendly, ignorando totalmente la volontà popolare.

Così, alcuni Paesi non ancora caduti sotto il tallone omosessualista tentano di correre ai ripari prima che sia troppo tardi.

Un esempio in tal senso è l’Armenia, governata attualmente dal presidente Serzh Sargsyan. Come riporta AgendaEurope, il 6 dicembre scorso nello Stato caucasico si è tenuto un referendum su un pacchetto di riforme costituzionali proposte dal governo. Per la cronaca, secondo i risultati ufficiali, il 63,35% degli elettori si è espresso positivamente.

Ci guardiamo bene però dall’entrare nel merito della regolarità del voto e del contenuto della riforma. matrimonio-gay_USA_cattolici

A noi interessa solo far notare che, tra gli emendamenti costituzionali approvati, ve n’è uno che si prefigge di mettere in chiaro cosa debba intendersi per matrimonio. L’articolo da modificare è il n. 34, che attualmente recita così: “Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi”. Finora, l’asserzione è sempre stata intesa secondo natura e secondo ragione. Il matrimonio, cioè, è solo quello tra un uomo ed una donna. Tuttavia, per evitare possibili equivoci futuri, l’articolo in questione è stato modificato in modo tale che ora grosso modo affermerà: “Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi gli uni con le altre”.

Ecco come l’Armenia si sta preparando a difendere la famiglia. L’unica vera famiglia.

Se prossimamente gli organismi internazionali o la Corte costituzionale dovessero intervenire per chiedere il riconoscimento del cosiddetto matrimonio gay, dovranno scontrarsi con il dettato, chiaro ed inequivocabile, della Carta fondamentale, la cui riforma, lo ripetiamo, ha ottenuto il consenso popolare.

L’emendamento, peraltro, è stato pensato per escludere qualsiasi altra forma di riconoscimento giuridico delle coppie dello stesso sesso.

Redazione

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.