06/07/2019

Minnesota: meno aborti grazie a leggi pro life. Ma qualcuno vorrebbe cancellarle…

In Minnesota, nel 2018, gli aborti hanno ripreso a calare dopo un paio d’anni di incremento. Secondo i dati pubblicati dal Dipartimento di Salute dello Stato americano, sono stati 9.910 i bambini abortiti nel corso dell’anno passato. Rispetto al 2017, la diminuzione è pari al 2%. Si tratta del dato più basso dal 1974, primo anno di piena applicazione della sentenza Roe vs. Wade della Corte Suprema. Il rapporto è stato diffuso proprio quando è in corso una causa contro numerose leggi del Minnesota che regolamentano l’aborto in senso restrittivo.

«Sostegno alla gravidanza, immagini a ultrasuoni, educazione e leggi pro vita in Minnesota continuano a dare potere alle donne e a salvare vite non ancora nate», dichiara Scott Fischbach, direttore esecutivo del Minnesota Citizens Concerned for Life (Mccl), il quale, tuttavia, ha espresso preoccupazione nel caso in cui venissero abrogate per via giudiziaria le leggi pocanzi accennate.

Nel suo complesso il numero degli aborti praticati in Minnesota è calato del 48% dal 1980 e del 23% dal 2008. Nello Stato americano, le donne in età fertile che vi hanno fatto ricorso sono state 8,6 su 1000 nel 2017. L’anno successivo il tasso è sceso all’8,3 su 1000. C’è poi un dato particolarmente significativo: in Minnesota, Planned Parenthood esercita un potere sempre più forte, essendo stato praticato nelle loro cliniche il 63% degli aborti, stabilendo il record di 6.292 nel 2018. A fare da contraltare a questi dati, c’è il calo del 7% relativo agli aborti praticati in strutture sanitarie diverse da Planned Parenthood.

Il numero complessivo di aborti praticati da Planned Parenthood in Minnesota è aumentato del 44%, rispetto al 2013. Quello di Planned Parenthood, ha affermato Fischbach, è un «business» conclamato, compiuto sulla pelle di bambini non nati. «Dominano il mercato e spingono per un numero di aborti sempre più alto», ha aggiunto il direttore esecutivo di Mccl.

Un non trascurabile successo è quello che si riscontra sugli aborti praticati dalle minorenni. Grazie alla legge statale del 1981, che rende obbligatorio il consenso parentale, in Minnesota gli aborti tra le minori sono precipitati dai 2327 del 1980 al minimo storico di 221 del 2018.

Sono state inoltre quasi 2500 le donne che, per effetto della legge che tutela il loro diritto a essere informate sui rischi legati all’aborto e sulle conseguenze negative del gesto, hanno cambiato idea, preferendo portare a termine la gravidanza.

Sulle leggi pro life del Minnesota incombe ora un ricorso giudiziario, che mira a superare la maggior parte delle limitazioni all’aborto. Oltre alle due normative già citate, nel mirino c’è anche una legge del 1998, che impegna il Dipartimento di Salute del Minnesota a pubblicare le statistiche sull’aborto.

«Questa causa ha l’obiettivo di conferire la più totale libertà all’industria dell’aborto, cancellando anche le più modeste tutele legali», prosegue Fischbach. «Le donne, i bambini e il popolo del Minnesota meritano di meglio».

Luca Marcolivio

Fonte: National Right to Life

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