24/04/2013

Nelle filippine 500 mila in piazza contro la pianificazione familiare

Sono più di 40 le organizzazioni laicali cattoliche, che nelle Filippine hanno deciso di costituire un fronte comune a tutela della vita e della famiglia. Con un occhio rivolto in particolare alle vicine elezioni di maggio. Per l’occasione, le associazioni facenti parte di questa inedita “rete” han dichiarato di voler sostenere ufficialmente tutti quei candidati, che esplicitamente si oppongano alla controversa legge per la «pianificazione familiare», minaccia che permane sullo sfondo del dibattito politico, nonostante sia stata recentemente sospesa dalla Corte Suprema con 10 voti a favore e 5 contrari, dopo la petizione presentata dai pro-life cattolici.

Benché l’aborto nelle Filippine permanga illegale, infatti, tale normativa consentirebbe, ad esempio, un facile accesso delle donne alla contraccezione ed introdurrebbe l’educazione sessuale nelle scuole, ponendo le basi a livello sociale per un nefasto cambiamento culturale e di mentalità.

La Chiesa cattolica filippina ha ovviamente contestato tale impianto legislativo, giudicandolo una grave violazione della vigente Costituzione, che viceversa garantisce la tutela della vita. Teme, inoltre, ch’esso possa rappresentare una sorta di “cavallo di Troia”, per introdurre di fatto e per la prima volta l’aborto nel Paese.

Secondo quanto riferito dall’agenzia tedesca “Kath.net”, oltre 500 mila iscritti alle realtà aderenti a questa sorta di “cartello” comune si sono riuniti nei giorni scorsi a Paranaque City per una manifestazione a supporto già di 6 esponenti politici che nel corso della legislatura uscente hanno esplicitamente combattuto tale normativa, finalizzata nell’ “anti-lingua” alla cosiddetta «salute riproduttiva», in pratica all’aborto. Questi candidati ed altri, che in futuro intendano manifestare esplicitamente il proprio impegno a tutela dei valori della vita e della famiglia cristiana, sono chiamati a porre per iscritto e firmare tale proposito quale assunzione di responsabilità nei confronti del potenziale elettorato, numericamente quanto mai interessante: circa l’80% dei 92 milioni di filippini è, infatti, fedele della Chiesa cattolica.

Finalmente una buona notizia in uno scenario internazionale, che mostra le forze abortiste sempre più aggressive e violente verso quanti e quanto intenda ostacolarle. A riprova però anche di quanto importante sia, per ottenere risultati concreti, che il mondo cattolico sia pronto a manifestare chiaramente le proprie idee, a scendere in piazza senza falsi timori o prudenze umane ed a combattere espressamente per quei «valori non negoziabili» indicati da Benedetto XVI, valori che costituiscono l’ossatura ideale non solo della propria fede, ma di una società che voglia esser fondata quanto meno sul buon senso.

di Mauro Faverzani

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