28/06/2013

Nicolas condannato a quattro mesi di prigione perché manifestava contro il matrimonio gay in Francia

Ventitrenne condannato per «ribellione» perché si è rifiutato di seguire la polizia. La sua colpa? Aveva la maglietta pro famiglia. Invece l’aggressore (con coltello) di un Veilleur è stato subito liberato

Un manifestante della Manif pour tous è stato processato per direttissima e condannato a quattro mesi di prigione più un’ammenda di mille euro. Ludovine de la Rochère, presidente della Manif, ha tuonato contro il governo francese: «Questa è una negazione dei diritti dell’uomo».

FONDATORE DEI VEILLEURS. Nicolas, 23 anni, tra i cinque fondatori dei Veilleurs, movimento legato alla Manif che si ritrova in piazza per cantare e leggere poemi, si era recato domenica scorsa con altre 1500 presone davanti al canale televisivo M 6, dove si trovava Hollande, per protestare contro la legge sul matrimonio gay. Poi ha deciso di andare sugli Champs-Élysées, nel centro di Parigi, con alcuni suoi amici, tutti con la maglietta della Manif, che mostra nel logo un padre e una madre con i loro due figli.

L’ARRESTO. «Qui siamo stati raggiunti da sei poliziotti che ci hanno subito urlato di seguirli al commissariato neanche stessimo cercando di svaligiare una banca», racconta Albert, che ha filmato tutta la scena con il suo telefonino. Nicolas si è rifiutato di seguire i poliziotti, andando a nascondersi in un ristorante, prima di essere trovato e portato via.

COLPEVOLE DI «RIBELLIONE». Processato immediatamente, Nicolas è stato condannato per «ribellione e rifiuto di prelievo» da parte della polizia a quattro mesi di prigione, di cui due obbligatoriamente in carcere, e a 1000 euro di ammenda. Il suo avvocato, Henri de Beauregard, ha dichiarato: «Ma è grottesco! È stato processato per delle infrazioni consecutive a una richiesta di arresto che non aveva ragion d’essere. Questo è un tentativo di intimidazione».

«PRIGIONIERO POLITICO». La Manif, in un comunicato a sostegno di Nicolas, denuncia «l’utilizzo di due pesi e due misure». Al ragazzo quattro mesi di prigione, «alla persona che ha aggredito un Veilleur con un coltello da cucina a Lille, solo 48 ore di guardia a vista e poi è stato liberato». Gli amici di Nicolas, incarcerato a Fleury-Mérogis, hanno subito aperto una pagina Facebook per sostenere il primo «prigioniero politico» del governo Hollande.

di Leone Grotti

Festini

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.