25/03/2018

Nonostante l’Omnibus Bill, USA sempre più prolife

Bethany Kozma, consigliere senior dell’ufficio sulla parità di genere e l’emancipazione femminile per l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), nominata dal presidente Trump,  ha dichiarato durante una riunione delle Nazioni Unite a porte chiuse che “gli Usa sono un paese prolife“, riporta LifeSiteNews

Ha rilasciato la dichiarazione mentre si negoziava il documento finale della conferenza annuale annuale sui diritti delle donne. E  ha chiesto di sostituire nel documento la parola “contraccezione” con  ” pianificazione familiare “al fine comprendere nelle politiche ONU anche l’educazione sessuale all’astinenza e i metodi di regolazione della fertilità naturali.

Purtroppo anche per il prossimo esercizio finanziario il bilancio federale  USA continuerà a finanziare la Planned Parenthood Federation (PPF): pare che Trump abbia detto che è l’ultima volta che promulga una legge di bilancio del genere: ci delude comunque.

Intanto, però, gli Stati federati  Usa continuano a promuovere e a varare leggi prolife.

In Virginia è stata promulgata una legge che fortemente voluta dalla Virginia Society for Human Life  che pone dei paletti alla normativa in vigore in materia di  fine vita. I trattamenti vitali, secondo la nuova legge, non possono essere rimossi  per motivi legati  all’età, alla disabilità o ad altri fattori simili.  Nella versione precedente i malati e gli anziani potevano essere terminati  a discrezione dei medici  e i loro rappresentanti non avevano possibilità di appellarsi ai giudici per contestare le decisioni dei sanitari. La nuova versione fornisce anche garanzie  sulla somministrazione di nutrizione e idratazione finché morte non sopraggiunga naturalmente.

In Kentucky anche il Senato ha approvato la legge che vieta l’aborto con la tecnica dello smembramento; in Tennessee la Camera ha approvato la legge già passata al Senato che toglie i finanziamenti statali alla PPF; in Minnesota è stata presentata una proposta di legge che consenta alle donne incinte – se vogliono – di vedere l’ecografia prima di abortire.

Se poi i giudici le bloccano, se Trump ancora non ha il coraggio di andare fino in fondo nel taglio dei finanziamenti federali alla PPF, se ancora i cultori della morte in diversi casi riescono a parare il colpo, non importa: il popolo americano è prolife, i parlamenti degli stati federati Usa sono sempre più prolife e alla fine – comunque – prima o poi – il serpente antico avrà il capo schiacciato: ne siamo certi.

Redazione

 


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