17/08/2018

Omofobia di un medico: omosessualità come febbre da fieno

Un medico omeopata francese, che esercita in Svizzera, si è macchiato del grave crimine di omofobia, per aver dichiarato martedì al TG “19.30” della RTS: «L’omosessualità è un sintomo come un altro, come potrebbe esserlo il mal di testa o il raffreddore del fieno. Non capisco bene dove sia il problema».

Il problema, caro dottore è che :

  1. lei non è più libero di pensare;
  2. lei non è più libero di esercitare la sua professione in scienza e coscienza;
  3. lei – evidentemente – non crede che l’omosessualità con tutte le pratiche ad essa connessa sia naturale, salutare e renda felici tutti;
  4. anzi, lei pensa che qualcuno voglia sbrazzarsi di certe tendenze. Questi pazzi, reietti, criminali peggio di lei, soffrono di omofobia interiorizzata e meritano – non tanto la morte, che la pena di morte non va più tanto di moda – di scomparire dalla faccia della terra e, se insistono a mostrarsi a voler parlare o chiedere aiuto, vanno massacrati, bullizzati, ghettizzati e ridotti al silenzio per sempre.

Nel clima di dittatura gender e omosessualista in cui ormai siamo immersi, quello che ha detto in Tv di per sé sarebbe stato più che sufficiente per finire sotto inchiesta, ma per di più l’omofobia del malcapitato dottore è stata ampiamente riscontrata anche sui post pubblicati sul suo sito internet.

«La commissione di sorveglianza delle professioni sanitarie e dei diritti dei pazienti ginevrina dovrà esaminare se questa opinione sia indipendente dalla sua attività medica, se c’è messa in pericolo dei pazienti e se il dottore abbia esercitato una pratica illegale della medicina – scrive RSI – e può infliggere sanzioni o anche proporre una radiazione del medico».

Perdindirindina, ci mancherebbe altro! Voler curare l’omosessualità come il raffreddore da fieno o il mal di testa è davvero un crimine contro l’umanità, è omofobia di quella più letale. La Gaystapo avrà presto la testa del pericoloso criminale.

Redazione

Fonte: RSI

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