18/01/2015

Omosessualismo in Austria: da Sissi, a Conchita

Gli ideologi dell’omosessualismo, nel pomeriggio del 16 gennaio, hanno mobilitato oltre mille persone a Vienna per manifestare a difesa dei diritti dei gay.

Il casus belli è stato provocato dalla proprietaria di uno storico locale viennese, il Cafè Prückel, la quale ha cacciato due ragazze lesbiche per essersi baciate.

Ovviamente, è successo il finimondo. Subito si è gridato all’omofobia e alla discriminazione. Così, l’associazione LGBT Achse Kritische Schüler_innen ha organizzato prontamente un sit-in davanti al locale, invitando tutti i presenti a baciarsi in segno di protesta. Il tutto ha funzionato alla perfezione, tanto che la povera proprietaria ha dovuto chiedere scusa. Forse adesso, caso Barilla docet, per mostrare la sincerità del pentimento, sarà costretta ad assumere qualche cameriere gay…

Vienna, lo si sa bene, è tutt’altro che una città bacchettona. Tuttavia, evidentemente c’è ancora qualcuno cui stanno a cuore la moralità pubblica e la decenza.

Alcuni contro-manifestanti, infatti, hanno solidarizzato con la proprietaria del caffè, gridando lo slogan: “gay o etero, i baci si danno altrove”. Senza fare i moralisti, bisogna pur dire che l’ostentazione del proprio orientamento sessuale, qualunque esso sia, andrebbe contenuta. Il buon gusto esige di porre un freno alle effusioni amorose in luoghi pubblici, se non altro per tutelare la propria intimità e per non turbare gli altri. Dovremmo affermarlo maggiormente, senza paura di venire criticati. Le associazioni LGBT, sostenute dai media, hanno una buona capacità di organizzare eventi a sostegno delle loro idee bislacche. Per questo chi difende l’ordine naturale e il buon senso deve reagire pubblicamente e non limitarsi a protestare nel salotto di casa.

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Anche perché i problemi, lo sappiamo, vanno ben oltre questi piccoli fatti di cronaca. Proprio il 14 gennaio, la Corte costituzionale austriaca ha consentito ufficialmente l’adozione per le coppie omosessuali, prima vietata per legge.

In Austria, lo ricordiamo, gli omosessuali non possono contrarre matrimonio, ma dal 2010 usufruiscono delle unioni civili. Inoltre, con una legge del 2013, si è permesso alle coppie gay di adottare i figli del partner (stepchild adoption) e dal 2014 le coppie lesbiche hanno accesso alla fecondazione assistita.

L’imperatrice Sissi non riesce più a rappresentare l’Austria dei nostri giorni. Lo fa molto meglio Conchita Wurst, la drag queen barbuta vincitrice dell’Eurovision Song Contest. Dalle parti di Vienna, infatti, suona tutta un’altra musica rispetto ai valzer di Strauss.

Federico Catani
Fonte: Euronews

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