07/03/2016

Pansessuale candidato sindaco di Londra: ad majora!

Premessa: il fatto che un Sindaco o qualsiasi altro personaggio pubblico sia pansessuale, omosessuale, eterosessuale o appartenga a qualcun altro degli innumerevoli generi a disposizione, è poco rilevante, finché i gusti sessuali della persona restano privati, in camera da letto. 

Ma il fatto che questi gusti vengano non solo sbandierati, ma presentati come modelli di comportamento normale, anzi da promuovere nella società, è del tutto inaccettabile. Soprattutto quando si constata – d’altro canto – che, invece, secondo la moda attuale, i “gusti religiosi” di una persona devono restare rigorosamente privati, chiusi dentro qualche sagrestia...

Comunque, per chi non fosse addentro alla cosa, “pansessuale” è qualcosa di più che “bisessuale”: “bi” presuppone 2 varianti (il maschio e la femmina); “pan” vuol dire “tutto”, cioè essere aperto a tutte le possibili combinazioni con le svariate decine di generi finora catalogati – anche la pedofilia.

Maggio 2016 sarà tempo di elezioni anche a Londra e il candidato per il partito conservatore, Zac Goldsmith, ha raccontato in una intervista a Pinknews quale sia il punto qualificante del suo programma: “Essere un pansessuale per tutti a Londra”.

Dopo il doppio mandato di Boris Johnson, il sindaco omosessuale, sembra giunto il momento di far avanzare la rivoluzione progressista con un sindaco pansessuale. Forse pochi ricordano come l’acronimo LGBT inizialmente includesse anche una P, per pedofili, la P è stata poi tolta poiché troppo in anticipo sui tempi vista la forte opposizione che la pedofilia ancora suscita a livello popolare.

Ora assistiamo, nella gloriosa Londra, al ritorno della P, sia pure camuffata, ma con una chiara indicazione di apertura a tutti gli orientamenti sessuali. Conquistata una tappa, si passa alla successiva, lo schema nel lungo cammino verso una società che prevede lo scardinamento di tutti i “divieti obsoleti” che intralciano la via verso la totale “liberazione” dell’uomo da tutti i vincoli messi in campo dalla morale naturale e specialmente da una Chiesa “ancorata al Medioevo e dai fanatici bigotti”.

All’intervistatore che fa presente a Goldsmith come Londra sia un posto poco tollerante nei confronti della comunità LGBT, Zac risponde “è uno dei luoghi più dinamici, vitali ed eccitanti … siamo una città diversa e ci sono comunità che hanno una visione del mondo che non è condivisa o accettata dalla maggioranza….. questo è il punto da superare, non come sindaco, ma a livello collettivo... Questo non si ottiene entrando nelle case e cambiando le loro abitudini. Si fa dando l’esempio”.

Così riusciamo anche a comprendere il significato della testimonianza delle coppie omosessuali (con o senza bambini) che riempiono i canali televisivi e le pagine dei giornali a casa nostra: dare l’esempio di come sia bello ed edificante essere omosessuali (e anche “genitori”).

Se diventasse sindaco, Zac sarebbe pronto a dare l’esempio utile per educare il popolo ignorante su quale sia il cammino da percorrere per il “progresso dell’umanità”.

Le sciocchezze pericolosissime dette da un giovane rampollo Goldsmith sono solo lo specchio della sua personale incapacità di vedere l’obbrobrio di cui si fa paladino. La responsabilità è sempre individuale, anche se il giovane Zac afferma che il suo esempio rappresenta solo l’inizio di quello che dovrebbe diventare il modo di essere di tutti a Londra dato che pansessuale per lui “è qualcuno che ama il mondo”. Sono i fanatici bigotti che detestano il mondo a non voler vedere trionfare l’amore pansessuale.

Purtroppo Zac non ha seguito l’esempio del padre James che, viceversa, ha dimostrato di essere un uomo libero e per questo in grado di portare avanti ragionamenti che gli hanno consentito, nel 1994, di prevedere il disastro sociale che sarebbe emerso dal fenomeno della globalizzazione, frutto dell’incapacità delle grandi corporazioni e della politica di guardare ai fatti senza le lenti distorcenti dell’ideologia.

La Rosa Bianca

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