30/03/2016

Planned Parenthood, in Florida, perde i finanziamenti pubblici

Il Governatore della Florida Rick Scott ha promulgato una legge che revoca il finanziamento pubblico, ottenuto con i denari dei contribuenti, alle cliniche Planned Parenthood e agli altri centri affiliati che forniscono aborto.

La Florida è il dodicesimo Stato federato ad adottare un provvedimento del genere, dopo gli ennesimi scandali che hanno coinvolto la Planned Parenthood Federation.

Ricordiamo, infatti, che oltre ad essere stata colta in flagrante nella vendita illegale di feti abortiti, anche senza il consenso delle madri, la Planned Parenthood da anni riceve denunce per il basso standard igienico sanitario e dei servizi offerti, e per tutta un’altra serie di attività svolte ai limiti della legalità, profumatamente finanziate dai contribuenti americani. In Florida, riceve circa $ 200.000 ogni anno, secondo il Tampa Bay Times.

La legge reindirizza i fondi pubblici ad altri centri che offrono servizi di sostegno alla maternità e all’infanzia.

Ovviamente è stata aspramente criticata da Cecile Richards, la CEO della Planned Parenthood, che l’ha definita una legge “crudele“.

Invece, al di là delle questioni morali pro-life o pro-choice, è stata giustamente rilevata la necessità di chiedere alle cliniche che forniscono aborto e altri servizi di “salute sessuale e riproduttiva” (contraccezione, “educazione” sessuale) il rispetto degli standard qualitativi. Standard cui del resto devono attenersi tutti gli altri ambulatori e servizi sanitari che vogliono operare negli USA.

Perché gli abortisti dovrebbero essere “privilegiati rispetto agli altri medici che eseguono procedure invasive in un ambiente non ospedaliero? Finora alle cliniche Planned Parenthood non è stato chiesto nemmeno una convenzione col presidio ospedaliero più vicino, per eventuali ricoveri d’urgenza in caso di complicazioni post aborto. Sarà “crudele”, per la Richards, pretendere maggiori garanzie di sicurezza per la tanto celebrata “salute della donna”?

Inoltre è stato ancora una volta rilevato che tutti i servizi per la salute femminile (tipo mammografie, pap-test, ecc.) sono una minima parte del business della Planned Parenthood e sono via via offerti in misura sempre minore: tra il 2009 e il 2014, in Florida, sono addirittura dimezzati.

I pro-life americani, che considerano questa legge un passo avanti per la tutela reale della salute delle donne,  sono tuttora impegnati a livello nazionale affinché una legge simile a quella della Florida sia adottata a livello federale.

Redazione

Fonte: LifeNews.com

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