27/07/2018

Planned Parenthood teme il bene delle donne?

L’Idaho’s Abortion Complications Reporting Act è una legge che impone di segnalare al Dipartimento di salute e benessere dell’Idaho i 37 tipi di complicazioni che possono essere causate dall’aborto volontario. Contro di essa, Planned Parenthood, il “gigante dell’aborto”, ha promosso un’azione legale.

Entrata in vigore dal primo luglio di quest’anno nelle isole Hawaii e nel Great Northwest, spiega LifeNews, la legge richiede che siano specificate tutte le possibili conseguenze dell’aborto volontario, comprese infezioni, coaguli di sangue ed emorragie, facendo menzione anche delle condizioni psicologiche cui le donne che abortiscono vanno incontro: depressione, ansia e disturbi del sonno, desideri di suicidio e molto altro ancora.

Una tale legge, che mette in luce la pericolosità dell’aborto per la salute delle donne, è naturalmente contrastata da Planned Parenthood, che, insieme all’American Civil Liberties Union of Idaho (ACLU), afferma: «La legge viola le garanzie costituzionali di giusto processo e di uguale protezione, individuando arbitrariamente una particolare procedura medica e richiedendo una segnalazione invasiva che non ha nulla a che fare con la tutela della salute del paziente».

Paura di osservare più da vicino la pratica dell’aborto e le sue gravi conseguenze? Non sia mai che le donne sappiano quanto fa male alla loro salute! Invece, oltre a ribadire che l’aborto uccide un bambino, dobbiamo aver cura di informare anche le donne dei rischi che esso comporta. Infezioni, emorragie, sepsi, infertilità, perforazione uterina, cancro al seno e morte della donna sono solo alcune di esse.

Allora, chi è che fa il vero bene delle donne? Chi le informa sui rischi dell’aborto o chi le spinge ad un atto simile, ignare di quanto esso possa danneggiarle? Non sarà forse che dietro alla pratica dell’aborto non ci sta una volontà di “emancipazione” femminile, ma solo un grande business da tutelare anche a costo di uccidere bambini e danneggiare (o uccidere) le donne?

Luca Scalise

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